domenica 25 aprile 2010

Il terreno (minato) delle Commodities & Hard Assets

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Per circoscrivere la materia (e la trattazione), consideriamo quei beni che, secondo le definizioni in uso ma senza rigorose linee di demarcazione, risultano tanto commodities quanto hard assets (sottoinsieme intersezione dei due insiemi, come qui di seguito rappresentato).


Pare proprio che, non da ora, tra la ‘ufficiale’ aspettativa di ripresa e il diffuso timore di deprezzamento delle principali valute ($, Sterlina, €), si siano innescate parecchie tensioni al rialzo… Tanto sui metalli (quelli preziosi in primis: oro, platino, palladio, ecc.) quanto sugli energetici (petrolio in primis, anche se siamo lontani dal picco di 147 $/barile dell’estate 2008, ma ben più alti del picco di minimo di 34 $ di fine 2008).
Tutti puntano il dito contro la Cina (post La Cina... e http://news.yahoo.com/s/ap/20100421/ap_on_bi_ge/us_commodities_review ). Ma c’è di mezzo anche parecchia speculazione e, in generale, la diffusa ricerca dell’investimento alternativo ‘sicuro’.
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Tra gli energetici, fa eccezione il gas naturale (metano): questo combustibile ultimamente non ha subìto aumenti; eppure è parente stretto del petrolio e, in anni passati, ne seguiva l’evoluzione. Forse la Cina non è nelle condizioni di farne man bassa, forse non dispone ancora di una rete di distribuzione tale da giustificarne grossi approvvigionamenti e consumi e, comunque, il gas naturale è una brutta bestia per l’aspetto dello stoccaggio….
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Sta di fatto che:
> l’oro nel 2001 valeva ~250÷300 $/oncia, oggi ne vale ~1170 (http://www.tfc-charts.w2d.com/chart/GD/M); grosso modo stesse proporzioni per il platino (http://www.tfc-charts.w2d.com/chart/PL/M);
> il petrolio nel 2001 valeva ~25÷30 $/barile, oggi ne vale ~85 (http://www.tfc-charts.w2d.com/chart/BC/M;
> il metano nel 2001 valeva mediamente poco meno di quello che vale oggi (4 $/1000cubic feet che equivale a ~4 $/28,3 mc) (http://www.tfc-charts.w2d.com/chart/NG/M).
Non intendo dire che 1170 $/oncia di oggi è una quotazione troppo alta per l’oro, così come gli 85 $/barile per il petrolio: con il gigantesco indebitamento degli USA che incombe e il connesso rischio di tracollo del $ (e non solo…), per quel che so, potrebbe essere anche poco…
Poiché, a questo mondo, tutto è relativo, intendo dire che 4 $ per il metano, in proporzione, è un prezzo ragionevole per non dire basso…
Se si potesse far scorta di un bene di consumo che è commodity e hard asset al tempo stesso, la scelta dovrebbe cadere su questo combustibile primario… Ma non si può. In alternativa, ci sono i ‘produttori-distributori’ di metano: bisognerebbe poter discernere fra quelli che operano in Paesi dove gli utenti, grandi e piccoli che siano, si potranno permettere di pagarne il consumo, anche in tempi di dura crisi…
Al momento può valere la pena di seguire le vicende (e gli effetti) degli scossoni ai mercati azionari e valutari in atto in questi giorni e futuri prossimi, con le mosse preventive che ciascuno ritiene più appropriate per non finire…in mutande. I famosi 4 $ di quotazione del gas naturale , così come la quotazione del petrolio, potrebbero anche ridursi nel breve termine, proprio a seguito di tali scossoni (per l’oro e altri preziosi "non industriali", in quanto beni rifugio, può valere il contrario), specie se certe crisi finanziarie vengono interpretate come un ostacolo alla tanto invocata ripresa economica...
Che, nella rappresentazione degli insiemi di cui sopra, uscendo dal sottoinsieme intersezione, si possa ancor più finire ‘nelle canne’ è presto detto:
> Real Estate: il settore immobiliare (sia residenziale sia commerciale) non appare certo l’investimento ottimale del momento (salvo lo scenario, già più volte menzionato, del possibile tracollo valutario…);
> Fertilizzanti per l’Agricoltura: guardando alle quotazioni di certe società multinazionali, la corsa all’acquisto delle relative azioni parrebbe aver già invertito la tendenza…
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