mercoledì 26 gennaio 2011

Bank of England chief Mervyn King says: standard of living to plunge at fastest rate since 1920s

Mervyn King, Economista e Governatore della Banca d’Inghilterra, dice: “Il livello di vita delle famiglie si sta rapidamente deteriorando, ad un ritmo il più veloce dagli anni ‘20”
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http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/8282354/Bank-of-England-chief-Mervyn-King-standard-of-living-to-plunge-at-fastest-rate-since-1920s.html
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Un intervento allarmante...
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Traduzione quasi-integrale (e quasi-letterale) dell'articolo del Telegraph, con le affermazioni del Governatore fatte il 25 gennaio u.s. a Newcastle upon Tyne (precedute da alcuni dati citati a riferimento nell’articolo stesso e seguite da qualche commento dell’autore, il giornalista Robert Winnett):

Presupposti (riferiti al Regno Unito):

> Caduta del PIL dello 0,5% nell'ultimo trimestre del 2010. Una riduzione inattesa, la prima dal terzo trimestre 2009 (colpa del tempo glaciale che ha paralizzato gran parte del paese il mese scorso, secondo il Governatore).

> Timori che il paese sia sul punto di scivolare in recessione, definita come 2 successivi trimestri di crescita negativa.

> Gli economisti dicono che la situazione è un assoluto disastro.

> La crisi economica si accentua con i dati sui prestiti concessi a dicembre, in forte contrazione.

> I Laburisti accusano i ministri di tagli troppo drastici alla spesa pubblica.

Esternazione del Governatore:

"Le famiglie vedranno il loro reddito esaurito dovendo pagare l’inevitabile prezzo della crisi finanziaria.

Le retribuzioni non riescono a tenere il passo con l’inflazione crescente.

Nessuna previsione di rialzo dei tassi di interesse nei prossimi mesi a causa della debole prospettiva economica. I risparmiatori e quelli che si sono comportati con prudenza saranno tra quelli che subiranno le maggiori perdite.

I redditi delle famiglie sono stati colpiti dai forti incrementi dei prezzi dei generi alimentari, dei combustibili e delle imposte combinati con restrizioni nelle retribuzioni per la maggior parte dei lavoratori. Nel corso del 2010, il potere di acquisto delle retribuzioni nette è mediamente sceso del 12%, dicono i dati ufficiali, e il trend è atteso che continui nel 2011.

La Banca d’Inghilterra non può né può tentare di prevenire la contrazione dello standard di vita.

I dati economici evidenziano che la ripresa sarà incostante.

La più grossa minaccia che si trova a fronteggiare il Monetary Policy Committee della Banca (che interviene sui tassi di interesse) è l’inflazione crescente.

L’aspettativa è che l’inflazione si mantenga sotto il 2% nonostante il basso livello dei tassi d’interesse applicati, ma potrebbe crescere da qualche parte tra il 2 e il 5% nei prossimi mesi.

L’inflazione crescente è stata prodotta in gran parte dagli incrementi dei prezzi globali del petrolio e delle commodities, dagli aumenti delle imposte introdotti a inizio anno, su cui la Banca non ha potere di controllo.

Nel 2011 le retribuzioni saranno al livello del 2005. Si deve andare a ritroso agli anni ’20 del secolo scorso per trovare un analogo periodo di sei anni di decremento continuo.

La contrazione del livello di vita è l’inevitabile prezzo da pagare per la crisi finanziaria e conseguente ribilanciamento delle economie mondiali e del Regno Unito.

Il Monetary Policy Committee non avrebbe potuto incrementare i tassi d’interesse rispetto all’attuale livello minimo per fronteggiare la crescita dell’inflazione. Se lo avesse fatto, probabilmente l’inflazione avrebbe cominciato a scendere quest’anno ma a discapito di una ripresa ancora più debole, maggiore disoccupazione e ancora minore crescita dei redditi. L’erosione degli standard di vita sarebbe stata ancora peggiore.

L’idea che il MPC avrebbe potuto preservare gli standard di vita prevenendo la crescita dell’inflazione senza comprimere ulteriormente i redditi, è una pia illusione.

La politica monetaria non può essere basata sulle pie illusioni. Così il MPC non può né può provare a prevenire la contrazione dei livelli di vita, per metà causata da prezzi più alti e per metà da minore crescita dei redditi, inferiore al normale.

La Banca d’Inghilterra non può prevenire la contrazione dei redditi reali, di cui molte famiglie stanno cominciando a rendersi conto essere lo strascico della crisi bancaria con il conseguente bisogno di ribilanciare l’economia.

Piena solidarietà nei confronti dei risparmiatori e di coloro che si sono comportati con prudenza e che ora si ritrovano tra quelli che più pagano a causa della crisi. Ma un ritorno alla stabilità economica dalla nostra fragile condizione richiederà passi attenti e ben ponderati, guardando oltre i prossimi mesi.

Le famiglie e le piccole imprese con scarsa disponibilità di capitale proprio potrebbero essere impossibilitate ad ottenere prestiti o esserlo soltanto nel mercato ‘libero’ (insecured), dove i tassi sono molto più alti di prima della crisi".

Deduzioni dell’autore dell’articolo:

> Le dichiarazioni del Governatore rappresentano warnings tra i più duri.

> L’affermazione che la crisi delle banche è dietro la contrazione dei livelli di vita arriva in un momento significativo, visto che le banche si preparano ad annunciare bonus multi-milionari per i loro manager.

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Esternazioni allarmanti, come già detto. Premesse di un disastro forse solo annunciato e, per la parte più dirompente, ancora di là da venire. Dichiarazioni d'impotenza di fronte agli eventi economico finanziari incombenti. L'incognita inflazione. Un percepibile senso di colpa del Governatore per le perdite a carico dei risparmiatori e di "coloro che si sono comportati con prudenza": che cosa li aspetta oltre le perdite eventualmente già patite? Non ci è dato di saperlo, ma si può immaginare...

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