domenica 27 febbraio 2011

I mercenari

Mercenario è un militare che, a solo scopo di lucro personale, compie azioni militari per conto di un privato, una società o di uno stato, secondo un contratto prestabilito.

Ma mercenario in senso lato può essere colui che offre le sue prestazioni, le più disparate, a fronte di un corrispettivo in denaro o altro genere di compenso.

Quelli al soldo di Gheddafi non sono più mercenari nel senso strettamente militare del termine, perché la loro azione è stata indirizzata al massacro dei civili. Sono da considerarsi piuttosto formazioni del genere ‘squadroni della morte’ (ben definiti in Wikipedia), quando non sono dei morti di fame reclutati in tutta fretta negli stati confinanti e dotati di un kalashnikov. Sono comunque dei mercenari a tutti gli effetti.

Mercenari in senso lato ce ne sono ovunque, anche fuori dagli scenari di guerra, come ad esempio in ambito politico e non solo…

La storia, passata e contemporanea, ne è piena...

Tutti i mercenari, nessuno escluso, sono accomunati da certe peculiarità:

> operano per soldi o altro vantaggio;

> quando hanno la percezione che si metta male per loro o per chi li paga, non esitano a sparire e, ove possibile e conveniente, passare all’avversario, perché il loro imperativo è, sì trarre profitto e vantaggi dal loro agire, ma sempre e soprattutto salvare la pelle, possibilmente con il malloppo…

Per queste ragioni chi assolda mercenari non se ne può fidare in assoluto: l’unico strumento a sue mani in grado di controllarli è il compenso, non certo la loro cieca fedeltà o una qualche ideologia.

Le SS, che non erano formazioni mercenarie ma fanatici succubi di Hitler e della sua dottrina, fecero giuramento di fedeltà al Fuhrer e, in coerenza con quel giuramento, si macchiarono dello sterminio di milioni di civili inermi.

Gheddafi, dopo essersi macchiato in prima persona dei crimini commessi dagli squadroni da lui comandati al massacro, avrà vita durissima. Il suo popolo cerca vendetta. I suoi mercenari sono sul chi vive. E i suoi 'fedelissimi', che lo circondano e non lo mollano, si comportano così perché molto probabilmente legati a lui dagli stessi crimini e responsabilità.

Partita dura per il rais se è vero, come si legge, che aspirava a vivere cent’anni come suo padre e a morire di morte ‘femmina’, una morte ‘benevola dalla quale ci lasciamo prendere senza opporre resistenza’. Forse dovrà prepararsi a morire di morte ‘maschio’, una ‘morte che si sfida e si combatte’, non da eroe ma da folle criminale, in ultimo fors'anche da codardo, come i suoi ultimi farneticanti discorsi e comportamenti parrebbero presagire…

Nessun commento: