mercoledì 2 marzo 2011

L'imminente missione umanitaria in Tunisia al confine con la Libia

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Non sarà qualcosa di risolutivo dell'esodo biblico in atto ma sembra l'unica iniziativa giusta e attuabile al momento.
Si spera che il Governo Italiano, in questo caso specifico, sia di buon esempio per gli altri Paesi europei e sia seguito nell'iniziativa in modo da renderla efficace e il più possibile proporzionata rispetto alle dimensioni del dramma.

Aggiornamento del 4 marzo 2011
Certi drammi richiedono azioni immediate o quanto meno tempi di risposta brevissimi: se 100.000 individui, ammassati in una zona desertica, non hanno cibo di cui sfamarsi ma soprattutto non hanno acqua da bere, non si può arrivare dopo una settimana o più...
Drammi come quello della nave Vlora (porto di Bari, torrido agosto 1991), evidentemente, non insegnano niente a quelli che dovrebbero decidere... http://porcilesilvano.blogspot.com/2011/02/un-silvio-disarmante.html .
Nei servizi TV di oggi si sono visti i preparativi di imbarco derrate alimentari sul pattugliatore Libra della Marina, in corso nel porto di Catania, con destinazione Bengasi (quindi Libia, destinazione ben più problematica rispetto alla Tunisia): una tipologia di nave non idonea a missioni di soccorso, tant'è che le cassette di viveri erano caricate a bordo una alla volta con il passamano...
A chiarire i termini reali di queste missioni, per l'aspetto della copertura finanziaria, ci ha pensato ieri Tremonti in Consiglio dei Ministri: «Non ci sono soldi», risulta abbia detto...
Quindi missioni annunciate sì, ma... i bluff dei nostri 'cari' politici sono sempre in agguato...
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