lunedì 27 giugno 2011

TAV / Val di Susa: la degenerazione della democrazia

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In un Paese avviato allo sfascio, e i trasporti pubblici (quelli che la gente sperimenta sulla propria pelle ogni giorno) ne sono l’emblema, il potere di turno letteralmente si inventa il bisogno del TAV, così come del ponte sullo Stretto.
Dal basso, viene chiesto ai politici di turno di affrontare i problemi, attuali e reali. Ma niente da fare: loro vanno a inventarsi problemi che, per un paese ormai a livello di terzo mondo come i nostro, appaiono e sono del tutto scollegati dalla realtà (e, con la crisi che entra, tali resteranno per chissà quanti decenni). Certo e immediato solo l'enorme e irrimediabile danno ambientale...
Per i problemi reali, invece, niente da fare…
Dotare l’Italia di una struttura come il TAV (o il ponte sullo Stretto) è come mettere un cappello d’alta moda sulla testa di una mendicante scalza e vestita di stracci…
Se il TAV può forse avere un senso, in termini di evoluzione, per altri Paesi come la Francia dove i trasporti pubblici funzionano, ferrovie in particolare, qui da noi suona come una presa per il culo, per i motivi anzi detti.
Anche l’Unione Europea dovrebbe tener conto dello stato reale di ciascun Paese membro nel finanziare certe opere che, ancor prima di diventare utili e funzionali, innescano la bramosia delle grandi lobby affaristiche e delle cosche di politici al traino… (qui in Italia, s'intende).
Ci va pesantemente di mezzo la democrazia che finisce a pezzi e la gente che, dimostrando e reagendo, ne paga le conseguenze.
Per par condicio, la paga anche questa indegna classe politica che affonda sempre più nella sua stessa me…lma.
E' una questione di tempo. E nel dettare i tempi si intromette di prepotenza anche la crisi globale, al di là di quella in atto in Val Susa. Una crisi che colpisce in primis giusto i paesi allo sbando e con le finanze dissestate... Tempi stretti, si ha l'impressione...

Aggiornamento del 4 luglio 2011

Dagli ultimi accadimenti, appare evidente come i princìpi che animano il movimento NO TAV si stiano diffondendo ben oltre i confini della Val Susa... e come quel movimento, nato in una valle, stia sempre più diventando il simbolo nazionale del rigetto di una classe politica ignorante e arrogante, affarista e corrotta...

Marco Travaglio, sul blog di Beppe Grillo, fa un quadro esaustivo e aggiornato sulla vicenda TAV. E' un intervento piuttosto lungo (com'è nella sua abitudine) ma merita quanto mai di essere integralmente e attentamente seguito: tutto è documentato e ponderato dall'autore. Bisognerebbe che, per ragioni di democratica diffusione delle conoscenze, fosse trasmesso su qualche importante rete televisiva nazionale. Vedremo se i politici 'detentori del sapere e della verità' (oltre che del potere sui media TV) avranno il coraggio di acconsentire... Ma non sarà oscurando certi oggettivi punti di vista che ne usciranno a testa alta. Procedendo nella loro condotta attuale e abituale, finiranno per esasperare ulteriormente gli animi e una situazione già fin troppo tesa, la cui evoluzione appare totalmente sfavorevole... e non solo per chi si troverà a patirne ancora le conseguenze fisiche, da una parte e dall'altra delle barricate... E già, perché, in un ipotetico processo, tutto sembra inesorabilmente deporre contro questa categoria di politici...

[Sulle 'uscite' di Maroni, poi, ci sarebbe da scrivere un libro di taglio tragi-comico... Qualche assaggio anche su questo blog cliccando 'maroni' nella finestrella di ricerca in alto a sinistra]
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