domenica 1 giugno 2014

Costa Concordia: sarà demolita nel porto di Genova?


http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/05/30/AROzcVU-demolito_concordia_relitto.shtml

Saranno almeno cinquant'anni che non si demolisce più una nave in un porto ligure...
Le ultime demolizioni in quel di La Spezia, giusto più di cinquant'anni fa...
Ma ciò vale fors'anche per gli altri scali portuali italiani...
E' vero: la Costa Concordia è un caso molto speciale...
E poi sarebbe assai complicato, per non dire impossibile, nelle condizioni in cui si trova, portarla fino alle spiagge dell'India, del Pakistan o del Bangladesh, dove la mano d'opera non costa niente (così come il valore di una vita umana fra i paria) e le norme di sicurezza, in quelli che sono universalmente noti come 'ambienti di lavoro', non esistono...
Da quelle parti era finita la Michelangelo nel 1991, o meglio quello che del transatlantico era rimasto, dopo una quindicina d'anni passati a marcire nel porto iraniano di Bandar Abbas... http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_(transatlantico)
Sorte un poco differente era toccata alla gemella Raffaello, affondata da missili sparati da aerei iracheni fuori da porto iraniano di Bushehr nel 1982... http://it.wikipedia.org/wiki/Raffaello_(transatlantico)
Non banale nemmeno trasferire la Costa Concordia in Turchia, Paese al quale fu svenduto (ed ivi trasferito nel 1997) il famoso superbacino genovese... 1997: la partenza del superbacino da Genova
"La Costa Concordia è nata a Genova (nei cantieri di Sestri Ponente) e a Genova deve finire i suoi giorni...", più d'uno va dicendo con una punta d'orgoglio...
Sta di fatto che in questo porto, come negli altri porti italiani, non esistono vere e proprie strutture destinate alla demolizione di grandi navi... Ma questo non è un problema, specie in tempi di crisi, quando mancano le commesse per nuovi allestimenti e le riparazioni navali sono quello che sono... I cantieri navali ci sono e le maestranze pure, queste ultime in gran numero...
Un drammatico segnale di crisi, comunque, al di là del caso molto speciale...
Anche Piombino, polo siderurgico in crisi profonda con la filiera dell'acciaio che non regge il passo con un mercato globale per di più in pesante contrazione, reclama la commessa e l'annesso relitto...
Una guerra quasi-feudale tra realtà locali, tutte pesantemente private di una fondamentale risorsa che è il binomio 'Lavoro & Occupazione', verrebbe da dire...
Una crisi probabilmente ormai irreversibile in molti settori industriali tradizionali...

P.S. Il relitto, se si confermerà la destinazione annunciata, sarà la 'nuova', temporanea 'attrazione turistica' di Genova, in sintonia con la generalizzata decadenza della città, lavoro e occupazione in primis. La Circonvallazione a Mare (Corso Aurelio Saffi) sarà un ottimo punto di osservazione per il nobile esercizio del wreck watching... L'immagine dal vivo che si vedrà nei primi tempi sarà quella qui a fianco più o meno ruotata, un'immagine che gli abitanti del Giglio non sopportano più di vedere...
In tema di lavoro che non c'è più (tema ben più serio e grave), tra le ultime aziende entrate in crisi, dopo l'ILVA di Cornigliano e i cantieri navali di Sestri Ponente, la Piaggio Aero e diverse altre ancora (per non dire tutte le più importanti), un tempo orgoglio della città e fonte di occupazione.
I 'compagni', alla trentennale guida della città (e non solo), hanno ben di che farsi vanto...

Il naufragio (post del 14 gennaio 2012)... Costa Concordia: «Non è la nave che ha urtato lo scoglio, ma è lo scoglio che ha speronato la nave...»

Aggiornamento del 30 giugno 2014
Ebbene sì, è deciso: il relitto sarà demolito nel porto di Genova...
Anche gli  'ambulanti di ultima istanza' che 'operano' (in attesa di partita IVA) sul Cian de Sant'Andrìa [Piano di Sant'Andrea (*)], nei pressi di Porta Soprana e di quella che viene 'venduta' come la casa di Cristoforo Colombo, sono in lista d'attesa per acquisire frammenti di nave da rivendere come ricordo ai turisti... In tempi di crisi, si ampliano le frontiere del business... Un modo intrigante e innovativo di 'fare cassa'...
(*) http://it.wikipedia.org/wiki/Piano_di_Sant'Andrea

Aggiornamento del 16 luglio 2014
Sarebbe interessante sapere dai tecnici che stanno operando sul relitto se, per farlo 'rigalleggiare' al meglio e prima di muoverlo verso la sua ultima destinazione, riusciranno a svuotare dell'acqua almeno una parte dello scafo che rimarrà sommerso (chiamarlo ancora 'opera viva' sarebbe improprio), magari isolando i compartimenti interessati dallo squarcio, oppure se il livello dell'acqua all'interno, in considerazione della quota di 'galleggiamento' prevista e dei ponti non stagni che rimarranno forzatamente sommersi, sarà lo stesso del livello esterno, ossia del mare tutt'attorno. In quest'ultimo caso sarebbe anche interessante conoscere il carico (e quindi il livello di sollecitazione) sui cavi e catene che vincolano lo scafo ai cassoni, visto che dovrebbero reggere il peso dell'intero relitto (meno il peso del volume d'acqua pari alla somma dei volumi di tutti i corpi sommersi, che rappresenta una percentuale non rilevante...) e se cassoni, cavi e catene sono in grado di contrastare tale peso in modo uniforme su tutta la lunghezza dello scafo, in modo da escludere una sua eccessiva inflessione e il possibile sovraccarico per taluni di quegli organi meccanici. Anche la forza di trazione dei rimorchiatori, cambiando pescaggio e peso da trainare (acqua interna compresa), cambia nelle diverse configurazioni...

Aggiornamento del 26 luglio 2014, ore 14.10
Costa Concordia ormai in vista di Genova (solo ~40 Km al largo).
Il convoglio dovrà rallentare e fermarsi se vorrà rispettare il crono-programma che prevede l'ingresso nel porto di Prà-Voltri non prima di domattina...
Praticamente conclusa l’odissea di quella che fu un gioiello di nave…
Onore al merito per tutti i tecnici che hanno preso in consegna il relitto colato a picco e semi-affondato al Giglio, lo hanno saputo raddrizzare, quindi sollevare e infine portare integro a destinazione.
Troppo riduttivo concentrare in poco più di una riga l’esito di un’impresa che non ha eguali, al limite del possibile, in quella fascia di confine dove l'impossibile comincia ad avere il sopravvento, un'impresa durata più di due anni, qualcuno dirà…
Ma è pur sempre una sintesi estrema…
.
Una domanda di fondo appare ancora irrisolta…
Nessuno deve averne cercato la risposta…
O, se qualcuno l’ha cercata, non l'ha trovata…
O, se l’ha trovata, non l’ha divulgata…
Perché a comandare la nave era stato messo uno come Schettino?"
La risposta, come avuto già modo di dire, si può trovare cercandola nell’Organizzazione della quale Schettino era stato chiamato a far parte (e che parte!) …
Trattasi di quell’altra Italia che conta e che pesa come una zavorra…
Una zavorra che fa affondare, non solo in mare ma anche in aria (vedasi Alitalia) e sulla terraferma, sempre con gravissimi danni economici, spesso anche con i morti al seguito…

‘Grande’ anche il ministro dei trasporti Lupi, ieri in visita a Genova, il quale ha dichiarato: “Con la demolizione del relitto della Concordia e con il terzo valico ferroviario dei Giovi, l’Italia del lavoro riparte…”. Forse, il ministro pensava all’utilizzo del terzo valico (di là da venire) per evacuare oltre Appennino le tonnellate di rifiuti e marciume contenuto nel relitto? Ma nemmeno lo scalo ferroviario al servizio del porto di Prà-Voltri è funzionale allo scopo, visto che i binari sono, non solo fuori portata rispetto alla diga foranea all'interno della quale sarà ormeggiato il relitto, ma anche lontani dalla banchina più a ridosso del braccio di mare che separerà il relitto dalla terraferma...
Certo che, con dei ministri e politici così (e con qualche relitto da demolire), la ripresa dell'Italia è davvero a portata di mano!

Aggiornamento del 27 luglio 2014
Per tutta la mattinata vento di tramontana sostenuto sul mare di Voltri, in discesa da quel venturi che è la vallata a ridosso del Turchino...
E' un vento insidioso per l'ingresso e le manovre in quel porto, anche per navi in perfette condizioni e anche se assistite dai rimorchiatori, perché spira di traverso investendone in pieno le sagome e facendole scarrocciare pericolosamente verso la vicina diga foranea... Per di più è un vento irregolare e turbolento, spesso a colpi, quindi non proprio costante e laminare, perché rotto dai monti...
E, quando la sua intensità cala al punto da consentire le manovre in sicurezza, massima decisione e niente tentennamenti, tempi morti o di attesa (di qualcosa o qualcuno) da parte dei piloti a bordo e degli equipaggi dei rimorchiatori...
Così è stato anche per la Costa Concordia, sia pure con tutte le cautele del caso, a velocità di manovra e avanzamento molto ridotte e con rassicurante dispiegamento di rimorchiatori...
Alle 12.30 circa, era ormai nel prestabilito punto di ormeggio interno alla diga foranea...
Impresa sostanzialmente conclusa nel migliore dei modi, quindi...
Solo il premier Renzie sfasato di un'ora... Arrivato alle 13.30 a bordo di una motovedetta della Capitaneria partita dalla Marina di Sestri Ponente (vicinissima all'aeroporto), non ha trovato ad accoglierlo i tecnici e gli equipaggi autori dell'impresa: dopo 6 giorni e 5 notti di turni e di estenuanti dormi-veglia in mare, vista anche l'ora, avranno pensato bene di prendersi una più che meritata pausa...
Ad accoglierlo, in compenso, una nutrita schiera di compagni e amici politici... Le solite facce: dal compagno governatore Burla al compagno sindaco Doria, dalla compagna ministra Pinotta (con vistosa, enorme collana di conchiglie bianche) al compagno presidente dell'autorità portuale Merlo, tanto per citarne alcuni...
Avrà dovuto accontentarsi e, ad ogni buon conto, ha potuto sfogarsi, come sempre fa, ai microfoni delle TV, riprese rigorosamente zoomate....
Artificiosi ma sapienti montaggi e mixaggi video e audio con sincronizzazione di momenti, in realtà sfasati, di manovra di attracco del relitto e di esternazione del premier, hanno brillantemente posto rimedio al gap nei notiziari in differita, più facilmente manipolabili... Un peccato veniale, qualcuno dirà...

Aggiornamento del 31 luglio 2014
A proposito di Grandi Opere, Strategie & Business all'Italiana...
Molto interessante l'intervista di Primo Canale, trasmessa ieri, al Console Generale Onorario di Turchia a Genova, Sig. Giovanni Guicciardi. Un'intervista peraltro molto conciliante, tanto nei toni quanto nei contenuti...
http://www.primocanale.it/video/console-guicciardi-genova-e-la-turchia-si-parlano-attraverso-il-mare--62923.html
Qui di seguito sono riprese soltanto le sue battute in tema con questo (ormai troppo lungo) post:
> In buona sostanza, conferma quanto riportato sulla già richiamata pagina online 1997: la partenza del superbacino da Genova  (documento molto interessante, tanto per le informazioni che contiene quanto per il taglio tecnico-specialistico di certe sue parti)...
Il superbacino galleggiante, lungo 370 metri e largo 80, costruito e mai entrato in funzione nel porto di Genova, costato 100 miliardi di vecchie lire, fu svenduto nel 1997 all'armatore e industriale turco Kahraman Sadikoğlu per un centesimo del suo costo. Questi lo fece trasferire nel porto di Istanbul al traino di rimorchiatori (impresa non certo più facile di quella affrontata per la Concordia dal Giglio a Genova, vista anche la ben maggiore distanza) e lo rese subito operativo nel settore delle riparazioni e demolizioni navali. Suo più importante cliente nel settore: l'italiana ENI...
> Quella della demolizione del relitto della Concordia a Genova, lui dice, è stata una decisione politica, sicuramente non economica, visto che l'offerta turca (del suddetto imprenditore) era un terzo di quella genovese...
> Il Gruppo Sadikoğlu ha al suo attivo la demolizione di almeno 70 navi in questi ultimi anni (ragionevole intendere con largo uso del suddetto superbacino che, per capienza, è in grado di contenere navi di dimensioni anche maggiori della Costa Concordia, cassoni laterali inclusi...).
Qualcosa di diverso, per l'aspetto della recente proprietà del superbacino e del prezzo inizialmente pagato, si legge su un notiziario online di shipping... http://www.ship2shore.it/it/shipping/il-superbacino-sara-vecchio-ma-e-sempre-in-gran-forma_48489.htm, ma la sostanza non cambia di molto, anzi si comprende ancora di più quanto e come quell'impianto, anche grazie alle sue ragguardevoli dimensioni, sia tuttora molto sfruttato e fonte di un grosso carico di lavoro, sempre e comunque in Turchia, beninteso... Il tutto dopo 17 anni di onorato servizio (e quasi quarant'anni dall'avvio della sua costruzione nel porto di Genova)...
Con il senno di poi ma anche alla luce degli ultimi avvenimenti, qualche domanda semplice semplice sorge spontanea:
1) nella schiena di chi sono finiti i 99 miliardi di vecchie lire (il 99%) di costo del superbacino galleggiante rimasti scoperti?
2) per il 'nuovo' business delle demolizioni testé avviato con il relitto della Concordia, i nostri soloni (politici e faccendieri al seguito) pensano di costruire un nuovo superbacino galleggiante nel porto di Genova?
Alla prima domanda anche un bambino saprebbe rispondere: nella schiena dei contribuenti italiani o, più genericamente, in culo al debito pubblico!
Alla seconda, aspettiamo che rispondano i soloni...

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