mercoledì 25 giugno 2014

lunedì 23 giugno 2014

Le tre ministre che tirano di più... il carro di Renzie


A 4 mesi dall'insediamento, qualche considerazione si può già fare, almeno su tre delle principianti allo sbaraglio...
Piuttosto giovani (per essere in quel ruolo), colte, linguaggio forbito e sicuro, fisicamente più che presentabili rispetto alla media statistica delle passate ministre, in qualche caso piacenti, sono le factotum di Renzie, ciascuna nell'ambito del proprio ministero...
Così l'una (Monna MariaElena) porta avanti, con il massimo dello zelo, le 'brillanti' riforme del Senato e della legge elettorale...
L'altra (Monna Marianna) si accinge a 'rivoluzionare' la Pubblica Amministrazione...
La terza (Madonna Federica), forte della conoscenza di qualche lingua più parlata dell'italiano, è ormai proiettata nella UE, dove ha destato interesse tra le cariati che vi abitano, non solo per le conoscenze linguistiche (*) ed una certa quale presenza ma anche perché, sui problemi di politica e conflitti internazionali, va dicendo quello che loro vogliono sentirsi dire e condivide appieno quello che loro dicono: niente di meglio la UE si poteva aspettare... Una poltrona di Commissario è già pronta per lei, parola di Renzie... Un bell'esempio di quel che vuol dire nascere con la camicia e... con tutto il resto!
Un pò di paraocchi e di superficialità completano i tre profili, per chi non deve pensare più di tanto con la testa propria ma si affida a quella del 'cervellone centrale' di turno...
Gli Automata vanno sempre per la maggiore... E il gentil sesso, nel panorama politico italiano, non rimane certo indietro nella pratica...
C'è n'è voluto, ma alla fine, grazie a Renzie, le tre mosche bianche sono saltate fuori...
L'Italia è (quasi) salva...
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(*) Ricordate le figuracce del Mortadella?
Romano Prodi, alias 'Il Mortadella'...

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venerdì 20 giugno 2014

Reato di disastro economico-finanziario (doloso e colposo)…

… A quando l’inserimento nel Codice Penale?

Il Codice Penale contempla già il reato di induzione al suicidio (art. 580), delitto per il quale andrebbero perseguiti i (tantissimi) responsabili degli innumerevoli suicidi di imprenditori, artigiani e lavoratori dipendenti che si sono tolti la vita a causa delle gravissime difficoltà economiche conseguenti alla crisi…
Una crisi che non è propriamente una catastrofe naturale, bensì un evento provocato da uomini in carne ed ossa...
Un reato, quello di induzione al suicidio, che, considerato il numero dei delitti avvenuti (e non sono certo finiti), nell'ipotesi che sussista il dolo, si potrebbe configurare anche come reato di strage…
Comunque già ora, applicando il solo art. 580 del C.P., ci sarebbero da fare delle grosse retate, fra politici, faccendieri ed esponenti dell’alta finanza… Tutti da assicurare alla giustizia, con tanto di pena da espiare e risarcimento del danni materiali e morali provocati… Inclusi tutti quei personaggi altolocati che, colpevolmente ma fors'anche con intento doloso, divulgano notizie false e fuorvianti sull'evoluzione della crisi, creando ingannevoli aspettative tra la gente e inducendo a passi avventati chi invece dovrebbe essere esortato alla prudenza...

Un recente esempio di possibile reato di disastro doloso, sia pure riferito ad un diverso e più circoscritto contesto, ma con qualche analogia di fondo…
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2014-03-09/farmaci-adesso-e-disastro-doloso-081743.shtml?uuid=AB0pTn1

Aspettiamo fiduciosi sulla riva del fiume (attenti a non essere travolti dalla corrente ancor prima di loro)...

giovedì 19 giugno 2014

Carburanti per autotrazione: il ‘giochino’ di aumentare le accise per fare cassa non funziona più…

… Anzi, si sta rivelando un boomerang per l'Erario…

E’ il ‘giochino’ facile facile, del quale indistintamente tutti i Governi del Bel Paese si sono sempre serviti per fare cassa, auto-sollevandosi dall'incomodo di affrontare le ‘macchinose e malagevoli’ riforme strutturali e la cacciata dei ladri, profittatori e parassiti ovunque annidati nelle istituzioni e al contorno di queste…
'Il giocattolo si è rotto', come si suol dire...
Ora la crisi presenta il conto, anche alle casse dell’Erario…

“Oltre un miliardo di € in meno le entrate derivanti da accise e IVA sui carburanti nel 2013”…
E ancora: "La forte contrazione dei consumi di carburanti si è rilevata ancora più drammatica sulla rete autostradale, con un calo mediamente superiore al 40% e un erogato che in pochi anni si è dimezzato..."


  Ci sarebbero da riportare anche le preoccupanti criticità nell'attività di raffinazione e distribuzione in Italia, con grave rischio di ulteriori chiusure per un rilevante numero di impianti e conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro, ma l'intervento del Presidente dell’Unione Petrolifera (1° link qui sopra) dice già sinteticamente tutto…

Dev’essere l’#italiacheriparte di Renzie e del PD… A piedi, però… Ma i più dicono che è una ripartenza all'indietro, in folle giù per il pendio...
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P.S. Un genere di notizie, queste, che non piace ai media di regime o più semplicemente compiacenti e che, per auto-censura (certi di assecondare così i loro referenti politici), divulgano assai malvolentieri e con la minore visibilità possibile o non divulgano affatto... Loro imperativo: adottare e diffondere la tecnica dello struzzo (che nasconde la testa sotto la sabbia per non vedere il guaio che lo assale) ovvero mettere in atto il 'nobile assunto giornalistico' secondo il quale non sussiste quello di cui non si parla...
Il conto da pagare all'epilogo di tutta la vicenda, con l'aggiunta degli interessi (a tasso di usura)...

mercoledì 18 giugno 2014

Sotto sotto, in cuor loro, aspettano e sperano…

… che Grillo si metta in riga e si adegui all'andazzo…
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Non senza avergli fatto 'trascorrere' un congruo periodo di quarantena, inginocchiato su una lettiera di ceci con il capo cosparso di cenere, per la sua passata, deprecabile ’condotta’…
Se si facesse beccare a rubacchiare qualcosa, sarebbe un gran bene per velocizzare la ‘causa di adesione’… Come recentemente fatto a piene mani dalla Premiata Bossi & family ai vertici della Lega…
E’ questa l’impressione che si trae seguendo i ‘servizi giornalistici’ di questi ultimi giorni sui media asserviti al regime ed estrapolando con un pizzico di ragionata fantasia…

A quanto pare, non hanno ancora ben chiaro che il loro Nemico N° 1 non è il Grillo della penultima ora bensì l’inarrestabile crisi economico-finanziaria nella quale stanno facendo precipitare il Paese…
Una crisi che fingono di contrastare con le solite armi spuntate, ma soprattutto a chiacchiere, vacui proclami, soliti sermoni e riforme finte, peggiorative o, nel 'migliore' dei casi, pasticciate e superficiali...
>  Dovrebbero ridurre il carico fiscale (e così dicono a parole di voler fare) per favorire la crescita, in realtà lo aumentano per coprire i costi e le uscite di bilancio che non riescono a comprimere né tagliare (e qui anche gli enti pubblici locali contribuiscono alla grande al guasto generalizzato), provocando così un’accelerazione della crisi stessa…
>  Dovrebbero puntare al pareggio di bilancio e, in prospettiva, alla riduzione del debito pubblico, in realtà fanno l’esatto contrario e il debito pubblico aumenta incessantemente raggiungendo (e superando) ogni giorno un nuovo record senza possibilità alcuna di inversione di tendenza…
>  Notare come, guardandosi bene dal tagliare gli enormi costi improduttivi (come i loro stratosferici emolumenti, per non parlare delle sistematiche e incessanti ruberie e sperperi di cui sono, da sempre, gli incontrastati artefici), un ipotetico tentativo di riduzione del deficit e del debito pubblico sulla base di tagli generalizzati come sono soliti fare, comporterebbe un ulteriore e ancor più grave avvitamento della crisi…
>  Già, perché tutto si può toccare e tagliare, men che i loro ‘diritti’ acquisiti e le loro losche 'abitudini' di depredare e dilapidare risorse pubbliche…
>  Parlano di voler ridurre la disoccupazione favorendo la crescita, ma i fallimenti, le chiusure e i ridimensionamenti di imprese grandi e piccole, con un crescendo di licenziamenti al seguito, procedono senza sosta, in lungo e in largo per il Paese…
Non c’è Santo che possa intercedere: finiranno anche loro travolti (non solo i cittadini comuni mortali), non a causa di un Grillo, ma schiacciati dagli effetti e dalle reazioni conseguenti alla crisi…

domenica 15 giugno 2014

E' l'ora di 'Renzie#italiariparte'...


Adesso tocca a lui e seguaci (del PD e non solo)...
Tutti, ma proprio tutti, lo hanno capito...
Da che cosa? Dal suo far discorsi a getto continuo e dalla sua ininterrotta presenza sui media televisivi...
Quando si dedichi al lavoro, agli occhi della gente normale, appare un mistero...
#Ripartel'italiadiRenzie, poco ma sicuro: è una diretta conseguenza...
Un'italia con la i minuscola, la sua...

Ma l'altra Italia, quella reale, è ferma, anzi arretra giorno dopo giorno... Complice anche un'imposizione fiscale che metterebbe in ginocchio Paesi in condizione economica e finanziaria di gran lunga migliore...
E non sarà certo il mix tra il suo giornaliero ciarlare e le sue riforme fasulle ad invertirne la rotta...
Un mix alle lunghe letale...

giovedì 5 giugno 2014

... E Mr. Magoo raschia, raschia... sul fondo dei tassi...

Il banchiere alle prese con la curva dei tassi ad asintoto zero (*)

Le chiamano misure strategiche non convenzionali! Bum!
Riduce il tasso di riferimento BCE, dallo 0,25% allo 0,15%...
E i media compiacenti esaltano ed elogiano l'iniziativa pronosticando i sostanziosi effetti che avrà sull'economia reale di Eurolandia...
Non subito, però, precisano: ci vorrà almeno un annetto prima di vederli...

E' concetto noto oltre che elementare (e come tale anche facilmente comprensibile nonché intuibile) che una variazione del tasso di quell'entità (pari allo 0,1%) produce effetti macroeconomici pressoché trascurabili... Specie poi se a beneficiarne, anche per quel 'poco' di più, sono, come sempre in primis, le banche collegate alla BCE...
Come le iniezioni di liquidità, che dovrebbero contrastare la deflazione ma che si traducono nella già più volte menzionata 'reflazione degenere'... Un dèjà vu...
Draghi, la BCE pronta ad immettere 1000 miliardi di € sul mercato dei debiti sovrani e bond...
Probabile scenario prossimo futuro...
"Se necessario agiremo ancora, anche con misure straordinarie...", dichiara oggi il banchiere, a corollario del suo ennesimo 'impacco curativo'...
Evidentemente il banchiere, finito in un cul de sac o vicolo cieco, ha ancora intenzione di dimenarsi e di studiarne di nuove...
Altrettanto elementare il perché della positiva reazione dei mercati, tanto dello spread quanto delle borse, il cui temporaneo trend non è certo indicativo di una imminente inversione di tendenza dell'economia reale, almeno nel Bel Paese...(**).
Resta l'effimero effetto mediatico...
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(*) L'asintoto orizzontale y=0
(**) Spread in balia delle grandi banche amiche, supportate dalla BCE nell'acquisto e accumulo all'inverosimile dei bond sovrani, borse manipolate, in balia tanto della speculazione quanto dei poteri forti (cambia l'appellativo ma gli attori sono quasi sempre gli stessi o quantomeno della stessa taglia), ed ecco che le prove in tempo reale, circa la bontà delle cure palliative impartite al moribondo, sono servite!

Aggiornamento del 07 giugno 2014
Se questo si conferma come lo 'stato dell'arte', giocoforza, torna ancora una volta alla mente il seguente fondamentale concetto, universalmente conosciuto e ritenuto più che fondato, anche perché comprovato da riscontri storici (senza andare a ritroso nel passato, c'è anche l'Islanda di oggi a testimoniare... Grimsson: IMF learned new lessons in Iceland ) :
"Gli stessi personaggi e potentati che hanno scatenato la crisi non potranno mai porvi rimedio, perché dovrebbero rivoltarsi contro se stessi e il loro operato, cosa che non faranno mai..."
Questo elementare e razionale principio vale tal quale anche per i politici e faccendieri nostrani... Tutti quelli che, con le loro malefatte, hanno pesantemente contribuito a generare ed alimentare una crisi senza precedenti, finita (si fa per dire) ormai oltre il più ottimistico punto di non ritorno... Gli stessi che oggi, con l'aggiunta di qualche cialtrone in più, ci vanno raccontando e vorrebbero farci credere che intendono e sapranno porvi rimedio... In realtà, c'è solo da aspettarsi che la facciano ulteriormente precipitare...
Evoluzione della Crisi: una previsione facile, facile…  (Il contenuto di certi vecchi post non si smentisce con il passar del tempo: basta apporvi qualche marginale oltreché banale ritocco e aggiornare i nomi degli 'attori' di volta in volta in scena...)

lunedì 2 giugno 2014

Marchionnie elogia Renzie...


Genio elogia Genio...
Gambler elogia Gambler...
Le combinazioni ibride non sono realistiche, men che mai credibili...
Il primo dei due che si rivelerà per quello che effettivamente è, svelerà per riflessione anche la natura dell'altro...
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Scetticismo a parte per un momento, ben venga l'idea di un Nuova Alfa Romeo superiore alle tedesche...
Ma l'obiettivo dev'essere raggiungibile... E raggiunto nel medio termine, non "fra 10 anni dal suo successore..."...
Marchionne e gli Obiettivi…

domenica 1 giugno 2014

Claudio Scajola: anche una questione di fica, a quanto pare...


http://www.ilsecoloxix.it/p/imperia/2014/05/30/ARagmgU-imbarazzata_segretaria_claudio.shtml

Quel detto "Tira più un pelo di fica che un carro di buoi" non si smentisce, nemmeno in questo caso...
Roba che, alle volte, finisce per dare alla testa e porta a fare anche clamorosi passi falsi...
Una 'smania' che non si attenua con l'età, anzi...
Ne sa (e ne ha dimostrato) qualcosa e di più l'ex-Cavalier Silvio, suo 'principale' nonché 'maestro' nella specifica materia...

Costa Concordia: sarà demolita nel porto di Genova?


http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/05/30/AROzcVU-demolito_concordia_relitto.shtml

Saranno almeno cinquant'anni che non si demolisce più una nave in un porto ligure...
Le ultime demolizioni in quel di La Spezia, giusto più di cinquant'anni fa...
Ma ciò vale fors'anche per gli altri scali portuali italiani...
E' vero: la Costa Concordia è un caso molto speciale...
E poi sarebbe assai complicato, per non dire impossibile, nelle condizioni in cui si trova, portarla fino alle spiagge dell'India, del Pakistan o del Bangladesh, dove la mano d'opera non costa niente (così come il valore di una vita umana fra i paria) e le norme di sicurezza, in quelli che sono universalmente noti come 'ambienti di lavoro', non esistono...
Da quelle parti era finita la Michelangelo nel 1991, o meglio quello che del transatlantico era rimasto, dopo una quindicina d'anni passati a marcire nel porto iraniano di Bandar Abbas... http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_(transatlantico)
Sorte un poco differente era toccata alla gemella Raffaello, affondata da missili sparati da aerei iracheni fuori da porto iraniano di Bushehr nel 1982... http://it.wikipedia.org/wiki/Raffaello_(transatlantico)
Non banale nemmeno trasferire la Costa Concordia in Turchia, Paese al quale fu svenduto (ed ivi trasferito nel 1997) il famoso superbacino genovese... 1997: la partenza del superbacino da Genova
"La Costa Concordia è nata a Genova (nei cantieri di Sestri Ponente) e a Genova deve finire i suoi giorni...", più d'uno va dicendo con una punta d'orgoglio...
Sta di fatto che in questo porto, come negli altri porti italiani, non esistono vere e proprie strutture destinate alla demolizione di grandi navi... Ma questo non è un problema, specie in tempi di crisi, quando mancano le commesse per nuovi allestimenti e le riparazioni navali sono quello che sono... I cantieri navali ci sono e le maestranze pure, queste ultime in gran numero...
Un drammatico segnale di crisi, comunque, al di là del caso molto speciale...
Anche Piombino, polo siderurgico in crisi profonda con la filiera dell'acciaio che non regge il passo con un mercato globale per di più in pesante contrazione, reclama la commessa e l'annesso relitto...
Una guerra quasi-feudale tra realtà locali, tutte pesantemente private di una fondamentale risorsa che è il binomio 'Lavoro & Occupazione', verrebbe da dire...
Una crisi probabilmente ormai irreversibile in molti settori industriali tradizionali...

P.S. Il relitto, se si confermerà la destinazione annunciata, sarà la 'nuova', temporanea 'attrazione turistica' di Genova, in sintonia con la generalizzata decadenza della città, lavoro e occupazione in primis. La Circonvallazione a Mare (Corso Aurelio Saffi) sarà un ottimo punto di osservazione per il nobile esercizio del wreck watching... L'immagine dal vivo che si vedrà nei primi tempi sarà quella qui a fianco più o meno ruotata, un'immagine che gli abitanti del Giglio non sopportano più di vedere...
In tema di lavoro che non c'è più (tema ben più serio e grave), tra le ultime aziende entrate in crisi, dopo l'ILVA di Cornigliano e i cantieri navali di Sestri Ponente, la Piaggio Aero e diverse altre ancora (per non dire tutte le più importanti), un tempo orgoglio della città e fonte di occupazione.
I 'compagni', alla trentennale guida della città (e non solo), hanno ben di che farsi vanto...

Il naufragio (post del 14 gennaio 2012)... Costa Concordia: «Non è la nave che ha urtato lo scoglio, ma è lo scoglio che ha speronato la nave...»

Aggiornamento del 30 giugno 2014
Ebbene sì, è deciso: il relitto sarà demolito nel porto di Genova...
Anche gli  'ambulanti di ultima istanza' che 'operano' (in attesa di partita IVA) sul Cian de Sant'Andrìa [Piano di Sant'Andrea (*)], nei pressi di Porta Soprana e di quella che viene 'venduta' come la casa di Cristoforo Colombo, sono in lista d'attesa per acquisire frammenti di nave da rivendere come ricordo ai turisti... In tempi di crisi, si ampliano le frontiere del business... Un modo intrigante e innovativo di 'fare cassa'...
(*) http://it.wikipedia.org/wiki/Piano_di_Sant'Andrea

Aggiornamento del 16 luglio 2014
Sarebbe interessante sapere dai tecnici che stanno operando sul relitto se, per farlo 'rigalleggiare' al meglio e prima di muoverlo verso la sua ultima destinazione, riusciranno a svuotare dell'acqua almeno una parte dello scafo che rimarrà sommerso (chiamarlo ancora 'opera viva' sarebbe improprio), magari isolando i compartimenti interessati dallo squarcio, oppure se il livello dell'acqua all'interno, in considerazione della quota di 'galleggiamento' prevista e dei ponti non stagni che rimarranno forzatamente sommersi, sarà lo stesso del livello esterno, ossia del mare tutt'attorno. In quest'ultimo caso sarebbe anche interessante conoscere il carico (e quindi il livello di sollecitazione) sui cavi e catene che vincolano lo scafo ai cassoni, visto che dovrebbero reggere il peso dell'intero relitto (meno il peso del volume d'acqua pari alla somma dei volumi di tutti i corpi sommersi, che rappresenta una percentuale non rilevante...) e se cassoni, cavi e catene sono in grado di contrastare tale peso in modo uniforme su tutta la lunghezza dello scafo, in modo da escludere una sua eccessiva inflessione e il possibile sovraccarico per taluni di quegli organi meccanici. Anche la forza di trazione dei rimorchiatori, cambiando pescaggio e peso da trainare (acqua interna compresa), cambia nelle diverse configurazioni...

Aggiornamento del 26 luglio 2014, ore 14.10
Costa Concordia ormai in vista di Genova (solo ~40 Km al largo).
Il convoglio dovrà rallentare e fermarsi se vorrà rispettare il crono-programma che prevede l'ingresso nel porto di Prà-Voltri non prima di domattina...
Praticamente conclusa l’odissea di quella che fu un gioiello di nave…
Onore al merito per tutti i tecnici che hanno preso in consegna il relitto colato a picco e semi-affondato al Giglio, lo hanno saputo raddrizzare, quindi sollevare e infine portare integro a destinazione.
Troppo riduttivo concentrare in poco più di una riga l’esito di un’impresa che non ha eguali, al limite del possibile, in quella fascia di confine dove l'impossibile comincia ad avere il sopravvento, un'impresa durata più di due anni, qualcuno dirà…
Ma è pur sempre una sintesi estrema…
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Una domanda di fondo appare ancora irrisolta…
Nessuno deve averne cercato la risposta…
O, se qualcuno l’ha cercata, non l'ha trovata…
O, se l’ha trovata, non l’ha divulgata…
Perché a comandare la nave era stato messo uno come Schettino?"
La risposta, come avuto già modo di dire, si può trovare cercandola nell’Organizzazione della quale Schettino era stato chiamato a far parte (e che parte!) …
Trattasi di quell’altra Italia che conta e che pesa come una zavorra…
Una zavorra che fa affondare, non solo in mare ma anche in aria (vedasi Alitalia) e sulla terraferma, sempre con gravissimi danni economici, spesso anche con i morti al seguito…

‘Grande’ anche il ministro dei trasporti Lupi, ieri in visita a Genova, il quale ha dichiarato: “Con la demolizione del relitto della Concordia e con il terzo valico ferroviario dei Giovi, l’Italia del lavoro riparte…”. Forse, il ministro pensava all’utilizzo del terzo valico (di là da venire) per evacuare oltre Appennino le tonnellate di rifiuti e marciume contenuto nel relitto? Ma nemmeno lo scalo ferroviario al servizio del porto di Prà-Voltri è funzionale allo scopo, visto che i binari sono, non solo fuori portata rispetto alla diga foranea all'interno della quale sarà ormeggiato il relitto, ma anche lontani dalla banchina più a ridosso del braccio di mare che separerà il relitto dalla terraferma...
Certo che, con dei ministri e politici così (e con qualche relitto da demolire), la ripresa dell'Italia è davvero a portata di mano!

Aggiornamento del 27 luglio 2014
Per tutta la mattinata vento di tramontana sostenuto sul mare di Voltri, in discesa da quel venturi che è la vallata a ridosso del Turchino...
E' un vento insidioso per l'ingresso e le manovre in quel porto, anche per navi in perfette condizioni e anche se assistite dai rimorchiatori, perché spira di traverso investendone in pieno le sagome e facendole scarrocciare pericolosamente verso la vicina diga foranea... Per di più è un vento irregolare e turbolento, spesso a colpi, quindi non proprio costante e laminare, perché rotto dai monti...
E, quando la sua intensità cala al punto da consentire le manovre in sicurezza, massima decisione e niente tentennamenti, tempi morti o di attesa (di qualcosa o qualcuno) da parte dei piloti a bordo e degli equipaggi dei rimorchiatori...
Così è stato anche per la Costa Concordia, sia pure con tutte le cautele del caso, a velocità di manovra e avanzamento molto ridotte e con rassicurante dispiegamento di rimorchiatori...
Alle 12.30 circa, era ormai nel prestabilito punto di ormeggio interno alla diga foranea...
Impresa sostanzialmente conclusa nel migliore dei modi, quindi...
Solo il premier Renzie sfasato di un'ora... Arrivato alle 13.30 a bordo di una motovedetta della Capitaneria partita dalla Marina di Sestri Ponente (vicinissima all'aeroporto), non ha trovato ad accoglierlo i tecnici e gli equipaggi autori dell'impresa: dopo 6 giorni e 5 notti di turni e di estenuanti dormi-veglia in mare, vista anche l'ora, avranno pensato bene di prendersi una più che meritata pausa...
Ad accoglierlo, in compenso, una nutrita schiera di compagni e amici politici... Le solite facce: dal compagno governatore Burla al compagno sindaco Doria, dalla compagna ministra Pinotta (con vistosa, enorme collana di conchiglie bianche) al compagno presidente dell'autorità portuale Merlo, tanto per citarne alcuni...
Avrà dovuto accontentarsi e, ad ogni buon conto, ha potuto sfogarsi, come sempre fa, ai microfoni delle TV, riprese rigorosamente zoomate....
Artificiosi ma sapienti montaggi e mixaggi video e audio con sincronizzazione di momenti, in realtà sfasati, di manovra di attracco del relitto e di esternazione del premier, hanno brillantemente posto rimedio al gap nei notiziari in differita, più facilmente manipolabili... Un peccato veniale, qualcuno dirà...

Aggiornamento del 31 luglio 2014
A proposito di Grandi Opere, Strategie & Business all'Italiana...
Molto interessante l'intervista di Primo Canale, trasmessa ieri, al Console Generale Onorario di Turchia a Genova, Sig. Giovanni Guicciardi. Un'intervista peraltro molto conciliante, tanto nei toni quanto nei contenuti...
http://www.primocanale.it/video/console-guicciardi-genova-e-la-turchia-si-parlano-attraverso-il-mare--62923.html
Qui di seguito sono riprese soltanto le sue battute in tema con questo (ormai troppo lungo) post:
> In buona sostanza, conferma quanto riportato sulla già richiamata pagina online 1997: la partenza del superbacino da Genova  (documento molto interessante, tanto per le informazioni che contiene quanto per il taglio tecnico-specialistico di certe sue parti)...
Il superbacino galleggiante, lungo 370 metri e largo 80, costruito e mai entrato in funzione nel porto di Genova, costato 100 miliardi di vecchie lire, fu svenduto nel 1997 all'armatore e industriale turco Kahraman Sadikoğlu per un centesimo del suo costo. Questi lo fece trasferire nel porto di Istanbul al traino di rimorchiatori (impresa non certo più facile di quella affrontata per la Concordia dal Giglio a Genova, vista anche la ben maggiore distanza) e lo rese subito operativo nel settore delle riparazioni e demolizioni navali. Suo più importante cliente nel settore: l'italiana ENI...
> Quella della demolizione del relitto della Concordia a Genova, lui dice, è stata una decisione politica, sicuramente non economica, visto che l'offerta turca (del suddetto imprenditore) era un terzo di quella genovese...
> Il Gruppo Sadikoğlu ha al suo attivo la demolizione di almeno 70 navi in questi ultimi anni (ragionevole intendere con largo uso del suddetto superbacino che, per capienza, è in grado di contenere navi di dimensioni anche maggiori della Costa Concordia, cassoni laterali inclusi...).
Qualcosa di diverso, per l'aspetto della recente proprietà del superbacino e del prezzo inizialmente pagato, si legge su un notiziario online di shipping... http://www.ship2shore.it/it/shipping/il-superbacino-sara-vecchio-ma-e-sempre-in-gran-forma_48489.htm, ma la sostanza non cambia di molto, anzi si comprende ancora di più quanto e come quell'impianto, anche grazie alle sue ragguardevoli dimensioni, sia tuttora molto sfruttato e fonte di un grosso carico di lavoro, sempre e comunque in Turchia, beninteso... Il tutto dopo 17 anni di onorato servizio (e quasi quarant'anni dall'avvio della sua costruzione nel porto di Genova)...
Con il senno di poi ma anche alla luce degli ultimi avvenimenti, qualche domanda semplice semplice sorge spontanea:
1) nella schiena di chi sono finiti i 99 miliardi di vecchie lire (il 99%) di costo del superbacino galleggiante rimasti scoperti?
2) per il 'nuovo' business delle demolizioni testé avviato con il relitto della Concordia, i nostri soloni (politici e faccendieri al seguito) pensano di costruire un nuovo superbacino galleggiante nel porto di Genova?
Alla prima domanda anche un bambino saprebbe rispondere: nella schiena dei contribuenti italiani o, più genericamente, in culo al debito pubblico!
Alla seconda, aspettiamo che rispondano i soloni...