venerdì 29 maggio 2009

Una (brutta ma efficace) analogia con il nucleare

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Riprendo qui di seguito un passo del mio intervento in Consiglio comunale del 5 aprile 2007 (intervento che avevo integralmente inserito, come 1° post, nel blog da me creato un anno dopo circa, nell'aprile 2008).
Superfluo aggiungere che quell’intervento fu recepito dalla maggioranza (di centro-sinistra), né più ne meno, come lo potrebbe recepire un muro. Il che non deve sorprendere perchè le cose, a livello piccolo locale, vanno, nè più nè meno, come a tutti i livelli, indipendentemente dal "colore" di chi è al potere...

…. Domanda: Perché chi è ai posti di comando, vuoi in politica vuoi in finanza, non riconosce e non affronta questa gravissima situazione? La risposta è banale: perché sarebbero loro i primi a dover pagare il conto. E già perché per affrontarla bisognerebbe eliminare i furti e i furboni che li commettono, quelle schiere di nuovi lanzichenecchi parassiti di cui ho fatto prima un elenco molto parziale e che non ci leviamo di dosso nemmeno per intercessione dello Spirito Santo. Non solo, per sperare che la situazione non degeneri oltre, bisognerebbe anche che le schiere di indebitati e insolventi, per intenderci quelli nelle stive della nave, rimanessero massa sottocritica, cioè una massa circoscritta, messa in condizione di non nuocere agli altri. Ma anche questa è utopia, perché il loro numero, senza freni inibitori, non può che aumentare e produrre un effetto domino: anche chi non viene pagato per quello che gli è dovuto finirà condizionato dai problemi economici, in una reazione a catena

Senza dirlo, avevo preso a prestito i termini massa sottocritica e reazione a catena dal nucleare.
La bomba atomica, ridotta ai minimi termini, si ottiene semplicemente portando a contatto due masse sottocritiche di uranio o plutonio (non sto a precisare numeri atomici e isotopi perché dovrei rivedere quello che è stato per me materia di studio e di lavoro per molti anni, un po’ troppo tempo fa… e non è rilevante allo scopo di questo post).
Due masse che da sole non produrrebbero effetto alcuno, ma che, se aggregate, superando la soglia critica, scatenerebbero un’auto-reazione a catena incontrollabile e quindi l’esplosione atomica. Fenomeno analogo, ovviamente rallentato e controllato, è alla base della produzione di energia dal nucleare per scopi pacifici.
L’analogia dovrebbe apparire evidente.
Oggi le fonti d’informazione ufficiali ammettono che il 20% delle famiglie italiane si trova in difficoltà economica più o meno grave. Il 20% non è poco. Qualcuno teme che la percentuale, già oggi, possa essere maggiore. Comunque sia, c’è da preoccuparsi perché molte di più lo saranno nel prossimo futuro: allora la soglia critica sarà sicuramente e ampiamente superata… La reazione a catena, forse già oggi fuori controllo e incontrovertibile, sarà tale senza più ombra di dubbio…
Per prevedere l’evolversi degli eventi, vale la pena di fare qualche ragionamento terra terra con qualche estrapolazione, per eccesso obietterà qualcuno (ma non è detto...).
Ipotizziamo un 30÷40% di famiglie in difficoltà: problema già di per sé enorme per uno Stato scalcinato come il nostro. Come farà l’altro 70÷60% a rimanerne immune? Tolto un 10% di famiglie "d’alto bordo", superprotette e superdotate di risorse economiche, anche in grado di prendere il largo quando la situazione volgerà al peggio, come potrà, il rimanente 60÷50% di famiglie, proteggersi dal degenerare incontrollato del vivere sociale?
Lo scenario è inquietante e non pare ammettere migliori alternative, in qualche misura sostenibili…
Un post che precede, sulle prospettive della disoccupazione secondo gli analisti di Europe 2020, porta, grosso modo, allo stesso disarmante scenario...
Appare quasi superfluo constatare che la crescente disoccupazione è una delle principali cause del dilagante disagio economico delle famiglie e al tempo stesso la prima conseguenza della crisi economico-finanziaria che attanaglia le imprese, grandi e piccole, industriali, artigiane o commerciali che siano.
Il concetto del superamento della massa critica vale, forse a maggior ragione, anche per le imprese in difficoltà: le famiglie, in questo caso, spesso rappresentano i clienti finali nella catena distributiva di beni e servizi. I vincoli commerciali e gli obblighi contrattuali che legano tra loro imprese fornitrici e clienti condizionandone le sorti a ritroso, possono realmente degenerare nella cupa prospettiva di un drammatico effetto domino.
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venerdì 22 maggio 2009

I tossici

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Sono la nuova feccia della società civile. Quelli che la stanno portando allo sfascio… Sarà difficilissimo se non impossibile liberarsene, molto peggio degli zombi vittime della droga e di chi ne alimenta il mercato…
Parlo di quei personaggi altolocati nelle banche, nelle finanziarie, nelle società, negli enti e aziende che hanno creato, fatto proliferare, spacciato a terzi o acquisito e che hanno tuttora nascosti in portafoglio quelle enormi quantità di titoli venefici che stanno portando al disastro la finanza e l’economia mondiale.
Ovviamente non parlo degli eventuali (malcapitati) clienti privati finali, imbrogliati e vittime nell’acquisizione di questi bocconi avvelenati.
Tossici i titoli e tossici i trader che li hanno creati, spacciati e trattati a tutti i livelli, per semplice analogia e trasposizione.
I "toxic trader" agiscono, a tutti i livelli a partire da quello internazionale, come degli strozzini legalizzati nei confronti delle loro più o meno illustri vittime (altre banche, aziende, enti, fino ai privati cittadini...) . Queste "vittime", peraltro della stessa specie dei primi in quanto i passaggi di mano possono essere svariati, salvo gli eventuali clienti privati finali che ben poco hanno da manipolare, si ritrovano oggi forzati detentori di questa mercanzia, che tengono ben nascosta in pancia, guardandosi dal dichiararla pubblicamente.
Dichiarando il valore attribuito a questi titoli in portafoglio, automaticamente ammetterebbero buchi di bilancio fallimentari, trattandosi di titoli privi di valore nella migliore delle ipotesi o, peggio, comportanti oneri finanziari pesantissimi, da profondo rosso, nei confronti dei creditori strozzini tuttora molto attivi. Questi ultimi hanno anch'essi il loro bel da fare a tenere e mascherare a bilancio asset che hanno per oggetto delle transazioni-truffa.
Ma questi asset tossici pesano terribilmente sull'efficienza e la sopravvivenza di quelle istituzioni che li detengono, minandone il funzionamento a danno diretto dei tradizionali inerlocutori e clienti, nonostante le enormi e assurde regalie di denaro pubblico (dei contribuenti) che pare essere gettato in pozzi senza fondo... Ma stiamo pur certi che qualcuno, in fondo al pozzo, si troverà sempre presente e lesto a fagocitare le "donazioni" di soldi pubblici , non certo per il bene altrui... Troppo facile indovinare che si tratta sempre delle stesse bande di speculatori e usurai...
L’omertà è totale, anche da parte di tutti gli organismi di controllo (ma quale controllo!), da fare impallidire quella mafiosa…

http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20081015024324AA5HkC6
Interessante la seconda risposta alla domanda: “Cosa sono i titoli tossici?” Il tutto risale a sette mesi fa, ma pare della massima attualità (per certi aspetti frivoli può stonare, ma per altri non sorprende che vi sia nominato Silvio il quale, anche ove direttamente non responsabile, finisce per essere chiamato in causa...)
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lunedì 18 maggio 2009

Chômage / Unemployment / Disoccupazione

(Sous-titre) Le désastre est servi
(Subtitle) The disastrer is at the door
(Sottotitolo) Il disastro è servito
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(Source: GlobalEurope Anticipation Bulletin N° 35 du 15 mai 2009 - LEAP/EUROPE 2020)
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Plus la situation va s’aggraver, plus l’écart entre la réalité et les chiffres officiels du chômage va s’accroître car les politiques et les bureaucrates préfèrent toujours mentir que reconnaître qu’ils échouent. Ils se convainquent de la légitimité d’une telle attitude en se disant qu’il faut «gagner du temps». Pourtant, en matière de chômage, ils sont les victimes de leur propre communication. En effet, on a vu se multiplier les affirmations définitives d’économistes patentés (qui en général ont découvert la crise et sa gravité quand les grands médias en ont fait leur titre) assurant que le taux de chômage est un indicateur décalé dans le temps, un «indicateur attardé» en somme. C’est une affirmation très intéressante, et probablement vraie dans les crises «classiques», non systémiques, mais, en l’occurrence, dans le cas de la crise actuelle, c’est faux. L’ampleur et la rapidité de la montée du chômage ont construit une vague immense, destructrice de consommation, d’investissement, d’emplois qui ne va commencer à se faire sentir aux Etats-Unis, au Royaume-Uni, dans la zone Euro, au Japon et en Chine qu’à partir de l’été 2009. Cette fois-ci, le chômage ne sera donc pas un indicateur attardé, mais bien un indicateur avancé car il génère sa propre phase de la crise. Il est même l’un des facteurs déterminants de la phase de dislocation géopolitique qui débutera fin 2009.
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No comment
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sabato 9 maggio 2009

FED & "Stress Test" on Banks / Federal Reserve & "Stress Test" alle banche

(Subtitle) "Stress Test" on the largest banks: what is the FED doing?
(Sottotitolo) "Stress Test" per le Banche (che contano): che cosa sta combinando la FED?
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(La versione in italiano segue quella inglese)
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The Federal Reserve reduced the size of capital deficits facing several banks before releasing the results of stress tests ...", Reuters reported 2 hours ago: http://www.reuters.com/article/ousiv/idUSTRE5481F520090509
(but the story had been told earlier by the WS Journal).
The meaning, purpose and effects of this measure or free decision look not easy to be understood at all ...

Sunday, May 10th, 9:00 pm CEST
I find neither significant comments nor reactions to the story, which bounced on many international websites. It seems to have cought people off-guard (?) or aware and resigned .... One thing looks evident: the capital deficits or holes for the major U.S. banks were subjected to negotiations between the FED and the involved banks, with strong final reductions, if compared with the initially estimated values: as a significant example, Citigroup's deficit was reduced from $35 billion to $5.5 billion ... All this induces strong doubts on how things really stand ... But this piece of news seems not to worry nor to irritate the involved "players" (a Citibank's advertising is next to the above mentioned Reuters flash). They must have the situation under control ...
Sooner or later we shall know more about the subject...
With some delay, many critical and sarcastic comments come out in the wake of the same story reported by MarketWatch and published on 10 May, 7:45 pm EDT: http://www.marketwatch.com/news/story/Banks-got-concessions-stress-tests/story.aspx?guid=%7B9E90B67E%2DB124%2D45CB%2D8D6E%2DBFD4666BE856%7D#comments
Most voted comment at the moment: "The only thing the U.S. is producing is debt. The Congress, Fed and Treasury are controlled by these corrupt, pathetic, selfish and shameless corporate CEOs."
In a short time, further comments on other websites jump out, some Italian ones too: http://blog.ilgiornale.it/foa/2009/05/10/stress-test-e-truccato-se-ne-accorge-anche-il-wall-street-journal/
We shall see the effects and developments ...

Monday, May 11th, 8:30 pm CEST
The (manipulated) markets, supported by the (missing or misleading) official information, may have already overcome and filed away the affair "Stress Tests" with a slight and momentary slip ... Another patch and... ahead to exciting new horizons ... My previous post titled Global Media attack seems appropriate.

Tuesday, May 12th, 6:30 pm CEST
I started that post with the optimistic Fed chief Bernanke's speech on 5 May. I close this one with a summary of his new optimistic speech, at a conference in Atlanta last night: <<The results of "stress tests" on 19 major U.S. banks are encouraging and should give back confidence to the public and investors, as our largest financial institutions have been examined in a comprehensive and rigorous fashion>>
The circle is closed or, if you prefer, les jeux sont faits ...

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The Federal Reserve reduced the size of capital deficits facing several banks before releasing the results of "stress tests ...", scrive l'Agenzia Reuters in un articolo di 2 ore fa: http://www.reuters.com/article/ousiv/idUSTRE5481F520090509
(ma la notizia era circolata già diverse ore prima, diffusa dal WS Journal)
C'è da capire meglio il senso, la portata e gli effetti di questa misura o libero arbitrio che sia...

Domenica 10 maggio, ore 21.
Non trovo reazioni o commenti significativi alla notizia sopra citata, peraltro rimbalzata su moltissimi siti internazionali. Sembrerebbe aver trovato un pò tutti o impreparati (?) o consapevoli e rassegnati....
Una cosa pare invece di capire bene: la quantificazione dei deficit o buchi di bilancio per le più importanti banche americane è stata oggetto di trattative tra la FED e le singole banche, con riduzioni, anche molto rilevanti, rispetto ai valori inizialmente stimati: esempio eclatante è Citigroup, con riduzione del buco da 35 a 5,5 miliardi di $... Il che induce forti dubbi su come stiano realmente le cose... Ma questo genere di notizie pare non preoccupare né irritare i soggetti coinvolti (notare la pubblicità di Citibank a fianco del testo Reuters sopra richiamato). Evidentemente hanno la situazione sotto controllo...
Presto o tardi se ne saprà di più...
Scattati, anche se con un pò di ritardo, i commenti critico-sarcastici sull'onda della notizia ripresa da Marketwatch e pubblicata alle 7:45 p.m. EDT del 10 maggio (= ore 01:45 dell'11 maggio qui da noi): http://www.marketwatch.com/news/story/Banks-got-concessions-stress-tests/story.aspx?guid=%7B9E90B67E%2DB124%2D45CB%2D8D6E%2DBFD4666BE856%7D#comments
Commento più votato al momento: "The only thing USA is producing is debt. The Congress, Fed and Treasury are controlled by these corrupt, pathetic, shameless and selfish corporate CEOs".
Con il passare delle ore, altri siti che commentano, anche italiani, saltano fuori:
Vedremo gli effetti e gli sviluppi...

Lunedì 11 maggio, ore 20:30
I mercati (manipolati), supportati dall'informazione ufficiale (assente o fuorviante), hanno forse già superato ed archiviato la vicenda Stress Tests con un leggero e momentaneo sbandamento...
Un'altra pezza e avanti, verso nuovi ed entusiasmanti orizzonti ...
Il precedente post Offensiva mediatica globale mi pare appropriato.

Martedì 12 maggio, ore 18:30
Avevo aperto quel post con l'esternazione ottimistica di Fed chief Bernanke del 5 maggio scorso. Chiudo questo con la sintesi della sua nuova esternazione, egualmente ottimistica, fatta nella conferenza stampa di Atlanta la notte scorsa: <<Gli esiti degli "stress test" sulle 19 principali banche USA sono incoraggianti e dovrebbero restituire un po' di fiducia al pubblico e agli investitori, visto che le nostre più importanti istituzioni finanziarie sono state esaminate in modo ampio e rigoroso...>>
Anche Marketwatch ha steso un pietoso velo sulla faccenda: articolo sì, anche aperto ai commenti dei lettori, ma manipolato 3 volte nel testo e nel titolo in meno di un'ora e quasi subito archiviato nella sua versione finale rintracciabile: http://www.marketwatch.com/story/rigorous-stress-tests-give-bernanke-confidence
Il cerchio è chiuso o, se preferite, les jeux sont faits...
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US bank failures: FDIC's expectations / Fallimento banche USA: le previsioni di FDIC

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FDIC (Federal Deposit Insurance Corp.) prevede che i fallimenti continueranno a ritmo costante (steady pace) nei prossimi mesi.
Per affrontare il conseguente carico di lavoro, FDIC aprirà a settembre un nuova sede satellite temporanea in Florida, in grado di contenere personale in numero rilevante (fino a 500 addetti), per “trattare” le banche in crisi principalmente localizzate negli Stati dell’Est.
Il Chairman di FDIC ritiene che il sistema bancario americano abbia passato la fase di crisi e che si trovi ora nella fase di “pulizia” (clean-up)…
Fonte Reuters http://uk.reuters.com/article/marketsNewsUS/idUKN0849217720090508
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Commenti:
> 500 nuovi potenziali addetti alle “pulizie” delle banche sono un bel numero: steady pace, in effetti vuol dire sì passo costante ma non esclude che si tratti di uno strong pace, come peraltro scritto nell’articolo Reuters sopra richiamato. In realtà il numero di 500 rappresenta la capienza della nuova sede, non è scritto né forse nemmeno previsto che l'organico debba raggiungere un tale livello.
> Ancora nessuna notizia di nuovi fallimenti dell’ultima ora: forse il clima di ottimismo, diffuso in questi ultimi giorni, ha indotto chi di dovere a tener duro e a soprassedere, almeno temporaneamente… Rettifico: il sito ufficiale FDIC http://www.fdic.gov/bank/individual/failed/banklist.html indica una banca di Bremerton, città di fronte a Seattle, Stato di Washington, chiusa ieri, 8 maggio 2009 (la 33ma da inizio anno).
> Infine, vorrei precisare che non è propriamente corretto tradurre (come faccio io per comodità) failed banks e bank failures con banche fallite e fallimenti di banche perché i due concetti (in inglese e in italiano), per le diverse norme che regolamentano la materia, sono diversi. Ma il sostanziale stato in cui versano le banche nei due casi penso non sia granché diverso…
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giovedì 7 maggio 2009

Global Media attack / Offensiva mediatica globale

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Ha cominciato Fed chief Bernanke, martedi 5 maggio (2 giorni fà), dichiarando che la recessione potrebbe aver toccato il fondo e prevedendo che la crescita "potrebbe girare positiva" già alla fine di quest'anno... Le sue dichiarazioni, riportate da un articolo su Marketwatch (http://www.marketwatch.com/news/story/fed-chief-bernanke-sees-economic/story.aspx?guid=%7B95222C35%2DF70E%2D4D96%2DB365%2D523B0355D4C3%7D), hanno scatenato più di 1500 commenti nei quali predomina lo scetticismo, per non dire la derisione e lo scherno...
L'offensiva mediatica si è diffusa in modo orchestrato, giungendo e trovando molte eco e casse di risonanza anche qui da noi in questi giorni... Tutto è modulato all'unìsono. Anche Marchionne-FIAT e NuovAlitalia entrano in ballo a suon di grancassa.
Insomma, un gran polverone globale...
Non se ne capisce la ragione, ammesso che ve ne sia una degna di essere definita tale.
Evidentemente i "direttori d'orchestra" credono che, per superare la crisi, sia sufficiente convincerne le masse oppure credono che la crisi si possa superare semplicemente dichiarandolo a parole...
Pare il tentativo di gonfiaggio dell'ennesima bolla e c'è veramente di che esserne preoccupati...
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domenica 3 maggio 2009

A madhouse / Un manicomio

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Così ha definito la situazione un amico di Alassio, letteralmente fuggito con la famiglia dalla cittadina rivierasca per rifugiarsi presso parenti, in un paese dell'entroterra genovese, per il ponte del 1° maggio...
L'alternativa sarebbe stata rimanere segregati in casa per più giorni...
Le orde di "turisti" verso le due riviere hanno passato la sera della vigilia e il 1° maggio in coda, a passo di lumaca sulle autostrade, per finire imbottigliati e ammucchiati lungo le strade e nelle cittadine di tutta la costa.
Semplicemente allucinante...
Dev'essere la reazione alla crisi, così come sollecitata da Silvio.
Il realtà, segnale inquietante di qualcosa che non gira per il giusto verso...
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venerdì 1 maggio 2009

US further auto sales decline in April / Aprile: nuovo crollo vendite auto negli USA

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Non solo Chrysler (in fallimento "pilotato", sottoposta al famoso Chapter 11), GM e Ford hanno subìto un crollo che va dal 48% al 33% nelle vendite del mese di aprile appena trascorso rispetto allo stesso mese del 2008.
Anche le case costruttrici giapponesi hanno subìto analoga sorte: Toyota -42%; Nissan -38%. Solo Honda ha fatto meglio (si fa per dire) con un -25%...
Fonte: Marketwatch http://www.marketwatch.com/news/story/Auto-sales-take-another-hard/story.aspx?guid=%7B5CE02D8E%2DE7EA%2D4193%2D8406%2D116848D9125B%7D

E' proprio il crollo delle giapponesi che più fa riflettere...
E' più forte di me non pensare a Marchionne che, con la sua FIAT 500 due porte, ribalterà le sorti del mercato USA ...

Three more banks shuttered / Altre tre banche chiuse...

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Consueto appuntamento del venerdì notte: altre tre banche USA chiuse e rilevate (per prevenirne il fallimento o, secondo un diverso punto di vista, perchè sostanzialmente fallite), comunica l'Autorità Federale FDIC.
Si tratta di una banca della Georgia, di una del New Jersey e di una dello Utah.
Dall'inizio dell'anno, il totale è di 32 failed banks.
Fonte: Marketwatch http://www.marketwatch.com/news/story/Georgia-NJ-Utah-banks-fail/story.aspx?guid=%7BC8AEC2C4%2D961B%2D4393%2D9241%2D9858B085F9FE%7D&dist=SecMostCommented
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