domenica 20 marzo 2022

L'escalation della quasi-terza Guerra

 Le attività belliche, al momento, sono ancora circoscritte al territorio ucraino.

Ma evidenti sono i segnali di una inquietante, inedita espansione. L'irruzione sullo scenario dei missili ipersonici russi di nuova generazione (*) cambia le prospettive: non più soltanto obiettivi posti sul fronte o nelle sue retrovie ma potenziali obiettivi di lungo raggio, con i centri di potere politico e militare nel mirino. I guerrafondai, che nei conflitti tradizionali hanno sempre impartito i comandi e tirato le fila mantenendosi al sicuro, bel lungi dai punti caldi degli scontri, ora possono diventare obiettivi bellici di primo livello. Il deterrente che dovrebbe rappresentare per costoro una tale escalation, non impensierisce di certo quei tiranni bollati all'unisono come criminali di guerra e stragisti contro l'umanità: quando, in ultima istanza, non avranno più null'altro 'di meglio' da fare per se stessi né sicure vie di fuga da imboccare, saranno sicuramente pronti a mettere in atto il detto biblico del "muoia Sansone con tutti i filistei", con conseguenze catastrofiche, fors'anche a livello planetario.

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(*) Armare quei missili con testate nucleari anziché bombe convenzionali ad alto potenziale pare poi essere un 'gioco da ragazzi' per certe super-potenze detentrici di questa nuova tecnologia di vettori e di arsenali nucleari...


Aggiornamento del 23 marzo 2022

Il Papa in Ucraina?

L'intervento di qualche Sant'Uomo vivente, sull'esempio del Cardinal Federigo o, meglio ancora, di San Nicola, potrebbe indurre alla conversione l'Innomina-bile...

Se di Papa Francesco si può trattare, ancorché di là dall'essere proclamato Santo, Sua Santità forse dovrebbe andare in Russia ancor prima che in Ucraina... Una missione comunque ardua, specie se trattasi di interlocutore diretta emanazione delle forze del Male... Ma "non c'è Santo senza passato e non c'è peccatore senza futuro", dice lo stesso Papa Francesco...

Ottocento anni fa, un altro Francesco viaggiò per terra e per mare fino al Vicino Oriente (non tanto vicino per i mezzi di 'locomozione' dell'epoca) nel tentativo di convertire il sultano (che forse, fatte le debite proporzioni, non si era macchiato di così efferati crimini come oggi l'Innomina-bile o se n'era macchiato alla pari dei crociati...). E non andò certo su invito di quest'ultimo... Non riuscì nell'intento di convertirlo ma, per contro, non gli fu torto un capello e poté così tornare incolume sui suoi passi.  Ma si trattava nientemeno che del 'poverello d'Assisi', in seguito proclamato Santo Patrono d'Italia...