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«L'accordo di Pomigliano è un punto di svolta nelle relazioni industriali italiane. Lo ricorderemo come un passaggio importante. L'accordo dimostra che, da oggi, questo Paese e' ancora piu' moderno e si e' adeguato alla competizione» ha dichiarato ieri il ministro del lavoro e delle politiche sociali Sacconi, al convegno dei giovani industriali di Santa Margherita Ligure.
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Il ministro sbaglia a chiamarlo 'accordo'. Consulti al riguardo un dizionario della lingua italiana o il Codice Civile (Libro IV - Delle Obbligazioni e Libro V - Del Lavoro) o, più semplicemente, Wikipedia alla voce "Accordo delle parti".
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In realtà, si tratta di un ultimatum o diktat(*) che dir si voglia, partito dall'azienda, tale per ammissione dello stesso top manager Marchionne: o viene accettato o scompare lo stabilimento e con esso tutti i posti di lavoro...
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Si legge sulla rete che Pomigliano d'Arco trema, che gli operai hanno paura.
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Un 'accordo' davvero «storico» e «di svolta»...
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Una di quelle «svolte storiche» che il ministro, consorte & compari (ivi compresi certi 'sindacalisti') non si offriranno mai di prendere in quel ....., mi correggo, di sperimentare sulla loro pelle...
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(*) Dai soliti dizionari: Diktat = Imposizione della propria volontà sugli altri (in caso di guerra, dei vincitori sui vinti), senza possibilità di negoziazione.
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