mercoledì 16 giugno 2010

Un'altra storia di ordinaria globalizzazione

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Terminal portuale di Genova-Voltri: passando giornalmente, posso notare l’evolversi del traffico commerciale, in particolare quello dei carichi eccezionali destinati all'export che arrivano un po’ da tutto il Nord Italia, via autostrade.
Per essere più agevolmente e velocemente imbarcati sulle navi porta-container, vengono trasferiti e fissati su container speciali, aperti, fatti apposta per carichi ingombranti, fuori sagoma.
Si tratta di macchine e attrezzature normalmente imballate in casseforme di legno, salvo certe macchine agricole o veicoli industriali che possono anche viaggiare in vista.
Senza l’imballo, ma anche con l’imballo, si capisce che si tratta di manufatti ad elevato valore aggiunto, di quelli che contribuiscono a mantenere a galla la nostra bilancia commerciale… (finché dura).
Anche ultimamente, nonostante la crisi, se ne vedono transitare parecchi.
In particolare mi ha colpito, per la frequenza di arrivo di questi carichi, il marchio SIDEL impresso sui certi cassoni, anche di notevole dimensione.
Incuriosito, ho guardato su internet ed ho avuto, seduta stante, la risposta:
http://www.sidel.com/
Una realtà che mi ha fatto sobbalzare e pensare: questi sì che viaggiano alla grande, anche in tempi di crisi!
E’ chiaramente una multinazionale. Al punto che dal sito, a malapena, si riesce a capire dove hanno la sede legale (in Francia). Un sito che, ovviamente, mette in evidenza l’aspetto della commercializzazione e marketing globali nonché la ricerca & sviluppo dei loro prodotti, più che l’aspetto della produzione e dei relativi stabilimenti, faccenda di rilevanza secondaria e del tutto ‘provinciale’…
Per cui non vi trovo risposta alla domanda: da dove arrivano i loro carichi che vedo movimentare qui nel porto di Voltri?
Ho comunque due indizi importanti che portano in quel di Parma:
1) il vettore (su gomma) è “Parmense” doc;
2) Parma è citata sul loro sito ufficiale come riferimento per l’area 'Europa Occidentale e Africa'.
Cliccando ‘Sidel Parma’ su Google, salta fuori la conferma…
Ma, in men che non si dica, mi crolla addosso il mito che aveva appena preso forma. Già, perché SIDEL (multinazionale del Gruppo Tetra Laval) non è tutto rose e fiori come ero stato indotto a credere vedendo transitare in gran copia i loro prodotti destinati all'imbarco e visitando il loro sito…
Lo dice un primo articolo de La RepubblicaParma.it del 21 aprile scorso:
http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/04/21/news/sidel_lavoratori_in_piazza_no_ai_100_esuberi_previsti-3500311/
Si parla di minaccia di delocalizzazione della produzione in Cina, minaccia di 100 esuberi a Parma ed altro ancora, di manifestazioni e scioperi delle maestranze….
Tutto in linea con l’andazzo generale, qualcuno dirà. Vero, purtroppo…
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Un successivo articolo, dello stesso giornale online che salta fuori con la stessa ricerca, riporta la risposta dei vertici dell’azienda alle manifestazioni, e qui il quadro si completa:
http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/04/23/news/sidel-3566897/

Tale Zopf (del 7° Universo Parallelo, si leggerebbe se fossero fumetti di Pinky), direttore generale, fa una prima affermazione tranquillizzante: "Parma gioca un ruolo molto importante nella strategia di Sidel, con i 20 milioni di investimento previsti per il 2010 che si sommano agli altri 20 investiti nel 2009".
Poi il giornalista riporta: I vertici dell'azienda confermano la necessità di un piano di ristrutturazione che prevede, come noto, la riduzione di 99 posizioni nello stabilimento di via La Spezia. La riorganizzazione, spiega la multinazionale, ha lo scopo di raggiungere il pareggio entro il 2011 e rendere competitiva la struttura di costo del sito "affinché Parma preservi la sua importanza all'interno di Sidel anche nel futuro. Azioni simili sono già state realizzate con successo in altre sedi del Gruppo".

Evidentemente, anche tutto il loro export che vedo transitare per il porto di Voltri è prodotto in perdita… (che si tratti di macchinari destinati al nuovo stabilimento di produzione in corso di realizzazione in Cina?)
I vertici poi tengono a precisare che la 'riduzione di organico' sarà di 99 posizioni non di 100 come temuto dai sindacati...
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Interviene quindi tale Tiismann (7° Universo Parallelo anche lui?), amministratore delegato, il quale dice: "Le riduzioni di personale sono sempre azioni difficili. D'altra parte è necessario arrivare a un livello di costi competitivo che renda il sito di Parma in grado di contribuire al conseguimento del piano strategico di Sidel. Allo stesso tempo, sono pienamente conscio delle preoccupazioni che i dipendenti nutrono per il futuro di Parma nel lungo periodo, e le rispetto. So che ci sono apprensioni per i posti di lavoro locali, dovute ai nostri recenti investimenti in Cina".
Ancora Zopf spiega: “Lo stabilimento di Pechino non sostituirà Parma o nessun'altra realtà del Gruppo per quanto si possa prevedere oggi. In Cina siamo ancora nella fase di creazione di capacità produttiva e di una struttura di fornitori adeguate. Per raggiungere gli obiettivi del piano strategico di Sidel nel 2014, abbiamo bisogno che tutti i nostri siti industriali performino bene e in maniera coordinata".
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E già, perché non si tratta di fabbricare t-shirt o caffettiere bensì macchinari tecnologicamente molto complessi: si pensi alla mole di know-how da trasferire ai cinesi e chissà quale indotto di fornitori, oggi pienamente disponibile, funzionale ed efficiente qui in Italia, dovranno creare dal nulla in Cina…
Insomma, i due marziani (o venusiani che siano) Zopf e Tiismann hanno bisogno di qualche anno di tempo...
Nel frattempo, le maestranze dello stabilimento di Parma ('decurtate' di 99 unità) e quelle dell’indotto, vedano di darsi da fare senza troppo rompere, per fargli centrare gli obiettivi del piano strategico 2010÷2014…
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Conclude l'intervista Tiismann con una nota di 'ottimismo': "In ogni settore economico, il modo di garantire i posti di lavoro è rimanere competitivi per i clienti, e i luoghi dove i prodotti sono sviluppati e realizzati hanno un impatto diretto sul livello di competitività. Gli investimenti realizzati fino a oggi a Parma dimostrano con i fatti che il management di Sidel e il Gruppo Tetra Laval ritengono che lo stabilimento possa rimanere competitivo anche in futuro".
Futuro a breve e medio termine, lui intende. Vale a dire giusto fino al 2014 o giù di lì….
E per il futuro a lungo termine? Che diamine, ha già fatto prima le sue 'condoglianze': "... sono pienamente conscio delle preoccupazioni che i dipendenti nutrono per il futuro di Parma nel lungo periodo, e le rispetto…
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Grandi manager globali, questi alieni…
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