domenica 31 ottobre 2010

Le due vie di fuga per Silvio...

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A Silvio restano ormai soltanto due vie di fuga, nel senso pieno del termine:
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1) 'Ritirarsi' nella sua nuovissima e sontuosa villa di Antigua, anche se un pò fuori rotta rispetto alle sue abitudini, per continuare a condurre l'attuale stile di vita che, lui dice, non cambierà mai...
2) Donare i suoi averi ai poveri, ai disoccupati, a chi ha perso il lavoro (e Dio sa quanto ce ne sarebbe bisogno) e ritirarsi a vita monastica, sul fulgido esempio di San Francesco d'Assisi...

Sempre di un ritiro si tratta, qualcuno potrebbe osservare. Vero, anche se solo nel caso 1 avrebbe le caratteristiche di una vera e propria fuga materiale, alla Bettino per intenderci...
Nel caso della fuga spirituale (caso 2), si preparerebbe al gran passo (con largo anticipo, si spera per lui) nel migliore dei modi...
Sull'affermazione, poi, che lui non cambierà mai il suo stile di vita e i suoi amori, "mai dire mai", direbbe un Buon Pastore di anime... (*)

Tutte le altre possibili 'vie di fuga' sarebbero più propriamente delle 'vie di mezzo': difficili e penosi (non solo per lui ma per l'intero Paese) percorsi ad ostacoli, inclusi gli 'inciampi' nelle maglie della Giustizia, dal traguardo e dagli esiti molto incerti e a lui forse molto sfavorevoli...
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Vedremo come andrà a finire...
Ma non solo a Silvio. Anche a tutti quei politici (suoi alleati e non solo...) i quali, fatte salve le eventuali debite proporzioni, si trovano ad annaspare in condizioni molto simili alle sue...
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(*) Dal Vangelo secondo Luca (19, 1-10) - Domenica 31^ del tempo ordinario - 31 ottobre 2010:
Zaccheo, capo mafia di Gerico e degli odiati esattori-estorsori per conto di Roma, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e salì su un albero di sicomoro, perché doveva passare di là. Gesù lo vide e a lui si rivolse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”...
Zaccheo, forse, non se l'aspettava...

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