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(Aggiornamento di fine anno 2008, anche con riferimento alle ultime analisi di Europe 2020)
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Rispetto alla situazione in atto sei mesi fa e alle conseguenti previsioni, i due eventi di mercato che, sorprendendo un pò tutti gli analisti, hanno comportato variazioni inaspettate sono:
a) Il recupero del dollaro: da ~1,60 a ~ 1,30 sull’Euro
b) Il forte ridimensionamento del prezzo del petrolio (da ~150 a ~ 45 $/barile)
Nessuna nuova sul resto delle previsioni che rimangono tal quali.
Mentre l’imprevisto recupero del dollaro potrebbe essere l’effetto di manipolazioni concertate, la caduta del prezzo del petrolio risente in buona misura (anche se forse non solo) dei venti di crisi che già stanno colpendo ma ancor più colpiranno duramente dell’economia reale, gli USA in testa.
Quindi dal petrolio e da tutti i prodotti di raffinazione che muovono l’economia reale arriva una boccata d’ossigeno. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio: il petrolio a 45 $, per di più con un $ parecchio svalutato dalle vicende di questi ultimi tempi, rappresenta un allarmante termometro della crisi attesa nei mesi a venire …
Tornando all’evoluzione del dollaro, sul sito Marketwatch avevo postato il seguente commento ad uno loro specifico articolo del 23 ottobre 2008:
I’ve read many reasons about the US $ recent rise. Here is my opinion too:
> I agree with some previous comments: the money and currency markets are strongly manipulated, as written already;
> There are two parallel/interconnected currency markets, the largest telematic one (intangible money) and the (normally smaller) paper currency market. A lot of investors are selling their (US $ quoted) assets and ask to be paid cash: nothing but paper money to keep instead of (intangible) bank deposits or something like that (as confidence is lost). In other words, they put into practice the following way of thinking: better to keep some amount of tangible dollar bills, never mind if they lose their purchasing power, than to find out to own nothing… And this contributes to rise the dollar exchange rate. It’s a plain market matter (basic rule of supply and demand). Of course, such a way of saving money gives no interests. So the Yen is even better (than the US Dollar)…
Questo mio commento, dopo aver ricevuto 5 voti positivi da altrettanti lettori (i primi ed ultimi ad averlo letto), è stato fatto sparire quasi subito assieme a tutto l’articolo…
Gli analisti di Europe 2020, nel bollettino emesso il 15 dicembre 2008, fanno una revisione critica delle anticipazioni da loro pubblicate nei mesi precedenti stimando di averle azzeccate all’87%.
Tra quelle sbagliate al 100% citano:
· la mancata elezione di McCain (che avevano dato per certa);
· la crisi istituzionale in Francia, con crollo d’immagine per Sarcozy, fatto non verificatosi (ma, dicono gli stessi analisti, il rischio è tutt’altro che superato …);
· cambio EUR/USD a 1,75 per la fine del 2008: per loro, il raggiungimento di questo livello di cambio è solo una questione di tempo, con un ritardo dell’ordine di un trimestre o poco più…
Tra quelle solo in parte sbagliate (al 50%) citano l’anticipazione sui costi energetici in quanto non avevano previsto la brusca inversione di tendenza del prezzo del petrolio a partire dalla scorsa estate.
Tutte le altre anticipazioni sono state da loro valutate corrette in quanto confermate dai fatti.
Tra queste anche la prevista (e da loro non condivisa) discesa dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali, unitamente alla diffusa convinzione (da loro analogamente non condivisa) che tale riduzione possa essere risolutiva della crisi e sufficiente a rilanciare l’economia…
Tutto quanto sopra, salvo errori ed omissioni da parte di chi scrive (viste le non certo illimitate capacità e conoscenze). Quindi con beneficio di attenta verifica critica da parte di chi dovesse leggere, specie riguardo all’aspetto delle previsioni.
a) Il recupero del dollaro: da ~1,60 a ~ 1,30 sull’Euro
b) Il forte ridimensionamento del prezzo del petrolio (da ~150 a ~ 45 $/barile)
Nessuna nuova sul resto delle previsioni che rimangono tal quali.
Mentre l’imprevisto recupero del dollaro potrebbe essere l’effetto di manipolazioni concertate, la caduta del prezzo del petrolio risente in buona misura (anche se forse non solo) dei venti di crisi che già stanno colpendo ma ancor più colpiranno duramente dell’economia reale, gli USA in testa.
Quindi dal petrolio e da tutti i prodotti di raffinazione che muovono l’economia reale arriva una boccata d’ossigeno. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio: il petrolio a 45 $, per di più con un $ parecchio svalutato dalle vicende di questi ultimi tempi, rappresenta un allarmante termometro della crisi attesa nei mesi a venire …
Tornando all’evoluzione del dollaro, sul sito Marketwatch avevo postato il seguente commento ad uno loro specifico articolo del 23 ottobre 2008:
I’ve read many reasons about the US $ recent rise. Here is my opinion too:
> I agree with some previous comments: the money and currency markets are strongly manipulated, as written already;
> There are two parallel/interconnected currency markets, the largest telematic one (intangible money) and the (normally smaller) paper currency market. A lot of investors are selling their (US $ quoted) assets and ask to be paid cash: nothing but paper money to keep instead of (intangible) bank deposits or something like that (as confidence is lost). In other words, they put into practice the following way of thinking: better to keep some amount of tangible dollar bills, never mind if they lose their purchasing power, than to find out to own nothing… And this contributes to rise the dollar exchange rate. It’s a plain market matter (basic rule of supply and demand). Of course, such a way of saving money gives no interests. So the Yen is even better (than the US Dollar)…
Questo mio commento, dopo aver ricevuto 5 voti positivi da altrettanti lettori (i primi ed ultimi ad averlo letto), è stato fatto sparire quasi subito assieme a tutto l’articolo…
Gli analisti di Europe 2020, nel bollettino emesso il 15 dicembre 2008, fanno una revisione critica delle anticipazioni da loro pubblicate nei mesi precedenti stimando di averle azzeccate all’87%.
Tra quelle sbagliate al 100% citano:
· la mancata elezione di McCain (che avevano dato per certa);
· la crisi istituzionale in Francia, con crollo d’immagine per Sarcozy, fatto non verificatosi (ma, dicono gli stessi analisti, il rischio è tutt’altro che superato …);
· cambio EUR/USD a 1,75 per la fine del 2008: per loro, il raggiungimento di questo livello di cambio è solo una questione di tempo, con un ritardo dell’ordine di un trimestre o poco più…
Tra quelle solo in parte sbagliate (al 50%) citano l’anticipazione sui costi energetici in quanto non avevano previsto la brusca inversione di tendenza del prezzo del petrolio a partire dalla scorsa estate.
Tutte le altre anticipazioni sono state da loro valutate corrette in quanto confermate dai fatti.
Tra queste anche la prevista (e da loro non condivisa) discesa dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali, unitamente alla diffusa convinzione (da loro analogamente non condivisa) che tale riduzione possa essere risolutiva della crisi e sufficiente a rilanciare l’economia…
Tutto quanto sopra, salvo errori ed omissioni da parte di chi scrive (viste le non certo illimitate capacità e conoscenze). Quindi con beneficio di attenta verifica critica da parte di chi dovesse leggere, specie riguardo all’aspetto delle previsioni.
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