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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2010/08/25/visualizza_new.html_1790005143.html . .
.La Legge 626, sulla sicurezza nei posti di lavoro, è stata abrogata e sostituita dal Decreto Legislativo n. 81 del 2008 e successive norme integrative: un fardello sempre più difficile da seguire, gestire e applicare a causa della sua continua, sofferta e contorta ‘evoluzione’ temporale …
Se la battuta del ministro si riferisce al fatto che quella montagna di pagine di normativa potrebbe essere ragionevolmente ricondotta ad un più semplice, chiaro, comprensibile e applicabile testo, ha ragione da vendere. Purtroppo tutte le leggi italiane sono fatte così e questa non fa eccezione. (Ma non doveva pensarci Calderoli a tagliarle o semplificarle?)
Se invece si riferisce al fatto che c’è troppo rigore nella gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro e che ciò appesantisce i costi, ha fatto una battuta grave e azzardata…
Già perché il rigore abbonda solo a livello formal-burocratico e non si riverbera mai abbastanza nella realtà pratica: gli esempi di incidenti sono continuamente sotto gli occhi di tutti…
Più le leggi sono contorte, fatte di centinaia di pagine, riprese e ‘aggiornate’ con nuove norme sfornate in continuazione, più cresce la disaffezione e cala l’impegno nella loro applicazione. Salvo poi dolersi e ricercare i responsabili quand’è troppo tardi, ad incidente accaduto…
Il sasso nello stagno lo ha comunque lanciato, vale la pena di aspettare un suo chiarimento e, magari, qualche sua giusta iniziativa in proposito.
Speriamo non faccia il passo falso della Fiat che, unilateralmente e pubblicamente, dichiara esauriti i suoi doveri di datore di lavoro riconoscendo lo stipendio a tre operai-sindacalisti ma negando loro altri ben più significativi diritti, in primis quello della dignità di lavoratori con il divieto di accedere al loro posto di lavoro…
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