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Da una parte l'opulenza, il lusso e il divertimento dei vacanzieri d'élite.
Dall'altra parte le gravi difficoltà economiche dei lavoratori di Porto Torres, Porto Vesme, Ottana e altri poli industriali in crisi, a cui si aggiunge la disastrosa condizione economica in cui versano i pastori dell'isola, denunciata ieri nella manifestazione di protesta all'aeroporto di Olbia da un corteo di almeno un migliaio di allevatori (*).
Si conferma, ancora una volta, che l'enorme ricchezza portata dal turismo rimane nelle mani di pochi, forse sempre gli stessi. Forse (ma in realtà si tratta di un dato certo) la fetta più grossa non rimane nemmeno sull'isola, né comporta ricadute e benefici diffusi...
Uno squilibrio che cresce con il passare del tempo senza che nessuno, fra quelli che potrebbero fare qualcosa, se ne preoccupi... e questo non fa ben sperare...
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Post precedenti sull'argomento:
> Piazzetta di Porto Cervo: «La Vera Sardegna non è qui...» del 2 luglio 2010
> ALCOA Portovesme - FIAT Termini Imerese del 21 nov 2009
> Portovesme / Porto Cervo del 26 nov 2009
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(*) Una forte partecipazione alla manifestazione, a giudicare dal video del corteo mostrato al TG3 delle 19 di ieri sera:
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E ancora:
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> sull'Agenzia ANSA di oggi : Cassaintegrati Vinyls, 170 giorni all'Asinara
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> al TG3 delle 19 di oggi: Le fondate ragioni degli allevatori sardi di fronte alla crisi, attraverso una chiara e precisa testimonianza:
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