Il giornalista
Dan Neil si sbizzarrisce nell'articolo del 9 aprile 2011 dal titolo
For the Cheerleader in Everyone, il cui testo è rintracciabile tramite Google.
'Il Wall Street Journal e la Cinquecento alla conquista dell'America',
'Il Wall Street Journal: la Fiat 500 avrà un grande successo in Usa', titolano certe nostrane testate online riferendosi a quell'articolo.
"Ieri ho letto un bell'articolo sul Wall Street Journal, in cui si spiegava che gli americani apprezzano la 500 per quello che è, vale a dire la parte buona dell'Italia...", dichiara Marchionne:
Con i 'saltimbanchi' e i 'superficiali' in circolazione, sempre meglio andare a controllare alla fonte...
L'articolo è scritto con un linguaggio per me piuttosto ostico, per cui ho pensato di chiedere un aiuto per la sua traduzione. Nessuno se ne abbia a male se questa non è integrale: si tratta pur sempre di un contributo disinteressato, ricevuto a titolo di amicizia... Né vale la pena impegnarsi più di tanto per renderla tale... Nessuna enfasi è aggiunta alle battute di taglio critico.
Ad ogni buon conto, fa testo la versione originale ed integrale dell'autore. Un personaggio che, per come scrive, dev'essere una sagoma ma non per questo sballato più di tanto nella sua colorita analisi.
Marchionne, insolitamente generoso, associa 'gli apprezzamenti' che vengono dagli USA per la sua 500 alla 'parte buona dell'Italia'... Che strano. Di solito i meriti e i complimenti, quelli come lui, li tengono per sé o, al più, li limitano alla ristretta cerchia dei loro fidati collaboratori... Puzza un pò di bruciato quando decidono di condividerli, anche soltanto con una parte (quella buona) di un grosso insieme come l'Italia... Qualcuno dirà che sono prevenuto...
Marchionne, comunque, dice che l'articolo gli è piaciuto. Ad esser precisi, lo definisce "un bell'articolo"...
Ma, per quel che può contare il parere di uno che non conta, io nutro seri dubbi che lo abbia anche soltanto digerito...
Per la Cheerleader (ragazza pon pon, animatore) che c’è in ognuno di noi
Di Dan Neil
Per favore risparmiatemi le vostre storie di avventure al testosterone, combattimenti in gabbia, cavalcate di tori o paracadutismo. Il nuovo modo per provare la vostra virilità è guidare la nuova Fiat 500 attraverso il South Carolina. Extra punti se usate un abbronzante e vi lamentate con la cameriera della Casa della Frittella che il vostro caffè macchiato non è “ispirato”. Non siete di queste parti, eh?
In un mondo di generici design di auto, la 500 vi colpisce come una ventata di profumo Jean Paul Gaultier pour Homme nell’ascensore. Wow! Quest’auto non solo ha un passato, la visione retrò-moderna della classica Cinquecento, il ritorno negli US del marchio Fiat dopo più di due decadi, la Chrysler post bancarotta come feudo di Fiat. Questa auto ha un'agenda metrosexual, è una questione di “zeppa”.
Vediamo di chiarire: quest’auto è enormemente, comprensibilmente… carina! Lo so che abbiamo appena detto le stesse cose della Mercedes SLK, e che io ho definito auto da donna, ma la 500 fa sembrare la SLK Brock Lesnar (un wrestler).
Perché? Be', è biologico. Le auto sono antropomorfe, hanno una bocca (paraurti e griglia del radiatore), occhi (le luci) ed un naso (cofano). Il nostro software di riconoscimento facciale ci porta a vedere caratteristiche umane su tutti gli oggetti inanimati con una geometria che ricordi un volto. Gli esseri umani, e soprattutto le femmine, sono portati a reagire con istinto materno verso tutto ciò che abbia caratteristiche infantili: testa grande, occhi grandi e sporgenti, indifeso e carino. Questa è la base scientifica di ciò che viene definito “carino”. Come, ad esempio, Hello Kitty, le foche della Groenlandia o Justin Bieber, anche se prenderei più volentieri a mazzate la prima delle seconde.
E ora date un'occhiata alla 500: la linea del tettuccio è così tonda e morbida che praticamente ha la fontanella, luci giganti e vagamente sfuocate, una griglia a cui pare manchi solo un bel ciucciotto. “Il bambino!”
E lasciate che vi dica, dopo essere passato davanti ad una scuola superiore ed essere stato aggredito dalle cheerleaders, quest’auto avrà un successo enorme nel settore giovane-femminile, tant’è che dovrebbe avere un abbonamento alla rivista per ragazzine Lucky e i permessi per non fare ginnastica di serie.
Ecco la mia domanda al Fiat supremo Sergio Marchionne: dato che la 500 è così all’avanguardia per quanto riguarda il design, è veramente l’auto giusta per rientrare nel mercato americano? Auto super piccole, carine e di livello come questa generalmente vendono molto all’inizio per poi cadere di fronte alla propria popolarità (vedi VW New Beetle, PT Cruiser). E’ anche un’auto che per tutte le ragioni sopra è tipicamente femminile.
D’altro canto, il mercato americano non ha una offerta di auto piccole, carismatiche e dai consumi intelligenti. La 500, auto del 2008 in Europa, nel vecchio continente è un mezzo di trasporto comune, mentre qui ha un certo status. La leader del segmento, la BMW Mini, continua a salire di prezzo, lasciando un vuoto nel segmento auto piccole e carine (la 500 parte da $16mila).
Inoltre la 500 è un’icona, un’auto con un passato vincente alle spalle. Come l’originale Mini inglese o il Maggiolone tedesco, la Cinquecento fu la risposta in ruote ad un periodo storico. Fu l’auto che mobilitò gli Italiani (e rovinò i tour guidati di Roma a piedi, ma questa è un’altra storia). Ne furono vendute approssimativamente 4 milioni tra il 1958 e il 1975. Per la generazione di americani che furono possessori di Fiat, come me, chiamateci sopravvissuti, la 500 ci riempirà di nostalgia. Ricordo con affetto le mie 4 Fiat, con i loro 6 motori.
Com’è da guidare questa nuova 500? Possiamo tornare a parlare di quanto sia carina?
Questa è un’auto che si guida con un senso di indulgenza e pazienza, proprio perché è così dannatamente carina. Prendere in giro le sue performances è come sgridare uno scolaretto per errori di grammatica. Il motore è 1,4 litri, 101 cavalli, 4 cilindri con cambio manuale a 5 marce (più tardi quest’anno arriverà un cambio automatico). La curva della coppia … sono fatti per l’accelerazione in città; infatti la minicar da 2363 libbre scatta agilmente da semaforo a semaforo, finché non ti giri e vedi che ti sorpassano pure i camioncini dell’UPS. Ma va bene lo stesso. Come dice Buddha, è più divertente andare veloce con una macchina lenta che lento con una macchina veloce.
Se la vostra necessità di guida comprende strade grandi e trafficate, allora la 500 non fa per voi. A velocità sostenute è molto rumorosa e le 80 miglia orarie sono più o meno il suo massimo. Fiat offrirà la versione Abarth l’anno prossimo con un motore da 170 cavalli, questo dovrebbe aiutare.
La 500 esce in 3 versioni: Pop, Sport e Lounge. Noi abbiamo provato la Sport con le ruote piu larghe da 16 pollici e il pulsante Sport. Premendolo, lo sterzo si fa più veloce e più affilato. Forse. Quello che penso io è che il volante ha una sensazione molto artificiale ed è molto pesante.
…
La mancanza di cambio automatico al lancio negli US mi lascia sconcertato. Meno del 20% degli americani sa usare il cambio manuale, e di questi, quanti sono i teenagers?
La 500 ha un sacco di cose da apprezzare al suo interno, a partire dalla sua consolle gioiosa e sofisticata. Combinazioni di plastica colorata, vinile e simil-bachelite adornano i comandi clima e audio. Le modifiche per il mercato americano sono i sedili più grandi e larghi per poter accogliere i sederi americani che potrebbero essere descritti nella stessa maniera. Inoltre braccioli e porta bicchieri. Lo spazio dei sedili posteriori è abbastanza adeguato per adulti in viaggi brevi. Abbassando i sedili c’è posto per la spesa di un mese. I poggiatesta sono a forma di frisbee e altrettanto comodi.
Di serie il bluetooth, casse audio, chiusura centralizzata e sette airbags. Per quanto riguarda l’esterno, le luci dei freni rosse dietro l’argento sul nostro modello color rame erano uno spettacolo.
Sfortunatamente la versione per il mercato americano è svariate libbre più pesante, il che influisce sui consumi (30/38 miglia per gallone città/superstrada, che è comunque buono ma non degno di nota).
Più accessorio di stile che auto in sé, sono sicuro che troverà riscontro anche in America. Personalmente mi fa sentire abbastanza ridicolo, come se indossassi una maglia del Team Jacob. E tutti sanno che io sono del Team Edward.
(Translated by Giulia Pedemonte)