Mentre Silvio riduce ai minimi termini i problemi dell'Italia e la manovra appena approvata denunciando i suoi soliti chiodi fissi e richiamando la singolar tenzone avuta con Tremonti sul bollo auto, Angelino Alfano, appena eletto per acclamazione primo segretario politico del partito, dichiara:
«Noi dobbiamo lavorare per un partito degli onesti. Lei (rivolto a Silvio) è stato un perseguitato... Con onestà, visto che è un nuovo inizio, noi dobbiamo dire che non tutti lo sono». E ancora: «Noi siamo stati abituati da lei al fatto che i soldi nel partito li mettesse lei...».
Battute inaspettate che devono aver colto di sorpresa più d'uno...
Primo fra tutti Silvio che, sotto l'implacabile occhio della telecamera, ha assunto espressioni tra il perplesso e il dubbioso, di chi si chiede: «Cosa cavolo intende dire e dove vuole arrivare costui?». Espressioni facciali di disagio mal celato, tanto evidenti quanto momentanee, subito fatte rientrare dall'interessato...
Rischio della diretta, qualcuno dirà... Vero, com'è vero che, nelle repliche TV del giorno dopo (reti Mediaset e non solo), il passaggio integrale di Alfano sul 'partito degli onesti' non è più comparso, al più frettolosamente richiamato e sintetizzato dal cronista di turno...
> http://www.youtube.com/watch?v=0nZEVNiWvpg (1.30 ÷ 1.50 min. della registrazione)
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