mercoledì 24 gennaio 2018
Il fu Bel Paese & i Parametri di Maastricht...
Da Wikipedia:
> il rapporto tra il disavanzo pubblico annuale e il PIL non deve superare il 3 %... In caso contrario, tale rapporto deve essere diminuito in modo sostanziale e costante e aver raggiunto un livello prossimo al 3%... o, in alternativa, il superamento del valore di riferimento deve essere solo eccezionale e temporaneo e il rapporto deve restare vicino al valore di riferimento;
> il rapporto tra il debito pubblico lordo e il PIL non deve superare il 60 %... In caso contrario, tale rapporto deve essersi ridotto in misura sufficiente e deve avvicinarsi al valore di riferimento...
[Breve inciso, pensando a quelli che vanno raccontando la favola della riduzione del debito italiano, come fosse una banale operazione contabile a comando): il debito si riduce grazie a bilanci annuali in surplus, che è l'esatto contrario del deficit o disavanzo (magagna cronica italiana)...
Se lo Stato fosse un'impresa, si parlerebbe di utile... Lo vedete voi, nelle attuali condizioni di crisi profonda e persistente, un fu Bel Paese con un bilancio annuale (anche soltanto uno) in utile?
Paesi come la Finlandia insegnano...
> Finland approves 1.6 bln euro loan for Greece (maggio 2010)
> Il pressing di Napolitano: abbattere il muro del debito pubblico… (ottobre 2011)
> General government deficit and debt 2016 (ottobre 2017)
Ultimamente anche per i virtuosi finnici, a causa del perdurare della crisi e dei cospicui investimenti pubblici finalizzati a contrastarla, il trend del rapporto debito/PIL si è sensibilmente deteriorato...
Sta decisamente meglio la Norvegia...
Qual è la differenza tra un italiano e un norvegese? Il primo nasce con un debito di 38 mila euro, il secondo con un credito di 161 mila euro. È uno «spread» che vale ben 199 mila euro...
> Un tesoro da mille miliardi tra i fiordi: il re dei fondi sovrani è norvegese (settembre 2017)
> Qualche idea (un pò troppo) ragionata (gennaio 2009) ]
A qualcuno va stretto il limite del 3% per il rapporto disavanzo pubblico/PIL?
A qualcuno non piace il 60% e pensa sia giusto lasciar viaggiare a ruota libera il rapporto debito pubblico/PIL ormai in crescita inarrestabile (oggi oltre il 133%)?
Questo qualcuno vuole andare a Bruxelles a ridiscutere i due parametri?
I falchi dell'UE hanno già da tempo pronta la risposta, sicuramente 'accomodante' (nel significato proprio di quel s'accomodassero, ben noto ed espressivo 'invito' nel linguaggio italo-siculo): EU(RO) a due velocità...
Si offrirebbe loro un buon pretesto per mettere in atto l'operazione che hanno in mente da tempo e ufficializzare, una buona volta, che l'Italia è a tutti gli effetti classificato Paese di serie B anche soltanto in base al rapporto debito/PIL in crescita incontrollata (con soglia del 133% già varcata, altro che tendente al 60%!)...
> Il tema del giorno: l'Euro(pa) a due velocità... (marzo 2017);
> Mai vegliardo conservatore reazionario al vertice delle istituzioni... (dicembre 2014);
> I politici e i boiardi della casta messi comodi... (giugno 2013)
In realtà ci sarebbe il modo per rispettare il tetto del 3% nel rapporto disavanzo pubblico/PIL e invertire la tendenza del rapporto debito pubblico/ PIL: far 'pagare il conto' a quelle migliaia di politici e faccendieri che, da cinquant'anni a questa parte, hanno sottratto, saccheggiato, dilapidato risorse pubbliche a non finire... La riappropriazione dei miliardi di maltolto e il risarcimento dei danni basterebbero a sanare l'enorme guasto alle pubbliche finanze dai suddetti provocato...
Impresa ardua ma non impossibile...
'Volere è potere' ovvero 'Where there is a will there is a way'...
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