mercoledì 26 giugno 2019

Crollo ponte Morandi: prossima udienza a gennaio 2020


Inchiesta ponte Morandi, il giudice formula un unico quesito per accertare le cause del crollo
Ponte Morandi, sei mesi ai periti per valutare tutte le cause del crollo
Crollo del Morandi, il gip respinge le richieste degli indagati. Stabilito un unico quesito per chiarire le cause

Sei mesi di tempo alla terna di consulenti tecnici nominati dal giudice per individuare le cause del crollo.
L'obiettivo è rispondere al quesito del giudice con una relazione finale contenente le motivazioni e spiegazioni oggettivamente necessarie, da depositare in tribunale con congruo anticipo rispetto alla data dell'udienza.
Dovranno esaminare in senso critico, tenere nel dovuto conto e allegare le relazioni dei consulenti tecnici di parte con i quali si saranno confrontati nel corso dei sei mesi di operazioni peritali facendoli sempre partecipi delle verifiche e degli accertamenti di volta in volta ritenuti necessari o utili al conseguitmento dell'obiettivo stesso.
Il quesito impone un'indagine a tutto campo, a partire dai possibili difetti di progettazione e di esecuzione del manufatto, inclusa la qualità dei materili impiegati in corso d'opera 55 anni fa.

Difetti di cui è pressoché certa l'esistenza e che, in carenza delle opportune contromisure da porre in essere nel corso dei cinquant'anni e passa di esercizio, altro non possono aver prodotto che un'accelerazione nel deterioramento della struttura ormai vecchia di oltre mezzo secolo e una sua drammatica e inammissibile vulnerabilità.
In buona sostanza, quei difetti che soggetto gestore & soggetti controllori avrebbero dovuto investigare a fondo per tempo, senza indugi e ritardi (ma è pressoché certo che taluno di loro lo abbia fatto), per porvi rimedio con adeguate e tempestive opere di manutenzione straodinaria (in realtà eseguite solo parzialmente).

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