(Con riferimento al
post Azione & Reazione... del 17 aprile scorso)
[Da
I Promessi Sposi, capitolo III,
Il miracolo delle noci, dal racconto di
fra Galdino...]
«Sapete di quel miracolo delle noci, che avvenne, molt'anni sono, in quel nostro convento di Romagna?»
«No, in verità; raccontatemelo un poco.»
«Oh! dovete dunque sapere che, in quel convento, c'era un nostro padre, il quale era un santo, e si chiamava il padre Macario. Un giorno d'inverno, passando per una viottola, in un campo d'un nostro benefattore, uomo dabbene anche lui, il padre Macario vide questo benefattore vicino a un suo gran noce; e quattro contadini, con le zappe in aria, che principiavano a scalzar la pianta, per metterle le radici al sole. -Che fate voi a quella povera pianta? domandò il padre Macario. -Eh! padre, son anni e anni che la non mi vuol far noci; e io ne faccio legna. -Lasciatela stare, disse il padre: sappiate che, quest'anno, la farà più noci che foglie. Il benefattore, che sapeva chi era colui che aveva detta quella parola, ordinò subito ai lavoratori, che gettasser di nuovo la terra sulle radici; e, chiamato il padre, che continuava la sua strada, -padre Macario, gli disse, la metà della raccolta sarà per il convento. Si sparse la voce della predizione; e tutti correvano a guardare il noce. In fatti, a primavera, fiori a bizzeffe, e, a suo tempo, noci a bizzeffe. Il buon benefattore non ebbe la consolazione di bacchiarle; perché andò, prima della raccolta, a ricevere il premio della sua carità. Ma il miracolo fu tanto più grande, come sentirete. Quel brav'uomo aveva lasciato un figliuolo di stampa ben diversa. Or dunque, alla raccolta, il cercatore andò per riscotere la metà ch'era dovuta al convento; ma colui se ne fece nuovo affatto, ed ebbe la temerità di rispondere che non aveva mai sentito dire che i cappuccini sapessero far noci. Sapete ora cosa avvenne? Un giorno (sentite questa) lo scapestrato aveva invitato alcuni suoi amici dello stesso pelo, e, gozzovigliando, raccontava la storia del noce, e rideva de' frati. Que' giovinastri ebber voglia d'andar a vedere quello sterminato mucchio di noci; e lui li mena su in granaio. Ma sentite: apre l'uscio, va verso il cantuccio dov'era stato riposto il gran mucchio, e mentre dice: guardate, guarda egli stesso e vede... che cosa? Un bel mucchio di foglie secche di noce...»
Non è dato sapere se di miracolo si fosse realmente trattato o se fra Galdino facesse ricorso al racconto per indurre i suoi donatori ad essere generosi. Nel prosieguo egli fa comunque ben comprendere il beneficio che ne ebbe il convento dal diffondersi della notizia di quel prodigio...
Comunque sia andato il
gran fatto raccontato dal Manzoni, accadimenti vagamente simili, non certo classificabili come miracoli, piuttosto dovuti a poco spiegabili concatenazioni di cause ed effetti (quindi di azioni & reazioni), capitano nella realtà nostra, più spesso di quanto si possa pensare e credere...
E a molti, della specie Egoisti & Ingordi, le 'lezioni' loro dispensate dagli eventi non bastano mai per indurli a ravvedersi. Errare è umano ma perseverare, si suol dire (con un termine piuttosto pesante), è diabolico...
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[Uno
sterminato mucchio di noci riposto in un
cantuccio... Torna alla mente l'errore commesso dall'Autore...]
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