Cosa c'è di più naturale e ovvio per i nonni prendersi cura dei nipotini che, presi dal 'raffreddore', non possono frequentare la scuola o l'asilo?
Cosa c'è di più naturale e ovvio che nonni (magari raffreddati pure loro) e nipoti facciano lotte e giochi a distanza ravvicinata per non dire a stretto contatto nel corso della 'giornata tipo' in quelle condizioni?
Ebbene, niente di più naturale e ovvio. Ma i rischi sono in agguato...
Vale la pena leggere molto attentamente, riga per riga, quanto descritto al seguente link: Pneumococco.
C'è solo da notare che;
> i bambini sono vaccinati d'obbligo e, in quanto tali, sono portatori sani, con il batterio pronto ad essere espulso all'esterno di naso e gola, con quel mix di starnuti, colpi di tosse e muco nasale associati a raffreddore, mal di gola e stati febbrili; una possibilità tanto più accentuata quanto più recente è la vaccinazione o il suo richiamo...
> i nonni avrebbero la sola difesa certa rappresentata dal vaccino ma, al momento, il nostro disastrato Sistema Sanitario Nazionale lo 'consiglia' solo agli ultra-sessantacinquenni senza minimamente allertare sui rischi che un nonno corre se non provvede di sua iniziativa a vaccinarsi...
Il rischio peggiore? Se non viene riconosciuta e curata rapidamente, l'invasione dell'organismo da parte del pneumococco (dalle prime vie respiratorie ai polmoni. quindi al sangue e ad altri organi vitali) può portare all'altro mondo nel giro di pochi giorni...
Uno 'stupido' batterio che staziona nel naso e nella gola dei portatori sani senza far danno ma che può diventare letale negli anziani non vaccinati a causa del fisiologico indebolimento delle loro difese immunitarie con l'avanzare dell'età... Ma la questione di un sistema immunitario indebolito, come si legge e ben si comprende, non riguarda soltanto gli anziani...
Bella prospettiva e... Bell'Italia, vero?
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