lunedì 20 aprile 2009

La crisi segue il suo corso, praticamente incontrastata

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Per Europe 2020, ultimo bollettino del 15 aprile 2009, la crisi non darà tregua, anzi volgerà al peggio. Infatti:
> confermano la previsione di rottura del sistema monetario internazionale nel corso del corrente anno 2009, con la Cina che prepara quella che chiamano la Grande evasione dalla trappola del dollaro;
> affermano che il recente G20 di Londra non produrrà alcunché di positivo per gestire la crisi e contenerne la durata, al contrario avrà accentuato le tendenze che porteranno ad una crisi lunga più di un decennio e tragica…;
> prevedono a breve forti oscillazioni e rischi sui cambi.
Inoltre, spiegano perché la quotazione dell’oro risulta “ingessata”: l’oro, dicono, è venduto in gran quantità sulla carta (certificati) senza che ve ne sia la reale disponibilità e contropartita fisica…
Le loro considerazioni e raccomandazioni:
> tenere conto che l’inflazione riprenderà campo a medio termine;
> uscire dagli investimenti monetari a lungo termine;
> a breve termine: restare liquidi in attesa di capire meglio l’evoluzione e le scelte da farsi, magari, dicono, già dopo l’estate;
> stare ancora fuori dalla borsa;
> l’oro, per chi lo vuole, va comprato materialmente non con certificati cartacei.

Commenti:
Sulle perplessità delle autorità cinesi a tenersi in groppa montagne di crediti in dollari sempre più svalutati, ultimamente si leggono articoli sempre più frequenti (Marketwatch ed altri siti). Staremo a vedere i tempi e i modi della reazione…
Cosa c’è da prepararsi a fare “dopo” il breve termine? Presumibilmente cercare i famosi hard assets, per quanto possibile al riparo dall’inflazione e dai rischi diretti e indiretti di una crisi lunga e profonda. Qualcosa che si potrebbe conciliare con quanto prospettato nel precedente post “Che effetto avrà l’iperinflazione?”. Quindi, al momento opportuno, anche l’investimento in titoli azionari selezionati potrebbe essere un "mezzo rifugio”. Il problema è sempre il solito: come e quali azioni selezionare… Su due piedi, verrebbe da pensare a società (da identificare) operanti in certi settori come:
· petrolio e gas naturale;
· ricerca di punta e innovazione (qui gli USA continueranno ad avere un ruolo primario, in barba alle sorti del dollaro…);
Mah… La partita, per uno come me, resta dura. Anche perché la crisi che si prospetta potrebbe essere veramente devastante e non lasciare facili vie di fuga…
Dimenticavo: il 2012, come ultimo anno di crisi nel titolo del blog, temo sia da aggiornare una seconda volta… Non ho il coraggio di farlo: troppo deprimente!

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