sabato 26 dicembre 2009

Marchionne: i numeri di un top manager


Che cosa colpisce della sua strategia annunciata?
Almeno due punti:

1) Non costruire più automobili nello stabilimento di Termini Imerese dal 2011, che è come dire chiuderne i battenti.

2) Sfondare con la Nuova 500 negli USA, quindi realizzare ex-novo uno stabilimento di produzione nel vicino Messico.

Ma serve il cervello di un grande manager per chiudere una fabbrica in tempi di crisi ? Certamente no: basta e avanza una mezza cartuccia di manager con pelo sullo stomaco e pochi scrupoli...
Un vero grande manager, semmai, è quello che, in tempi di crisi, sfodera i numeri per tenerla in funzione rendendola competitiva...
Ma non è che la scarsa competitività di Termini dipenda anche dal modello di auto lì fabbricato che non tira più sul mercato? Se così è, perchè scaricare le colpe e il danno sulle maestranze se è il management incapace di creare nuovi modelli di auto tali da attrarre la clientela almeno quanto le tedesche e le giapponesi?

I dubbi che Marchionne riesca poi nell'intento di far entrare gli americani in quella che pare loro una scatola per sardine (la Nuova 500, s'intende [*]) sono assai diffusi. Ma forse, almeno per questo suo obiettivo strategico, i numeri di un grande manager stanno proprio nel prevedere quello che alla gente normale pare impresa impossibile...

Certo è che, di grandi manager preconfezionati, il mercato abbonda...
Che Marchionne sia della serie?
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(13 febbraio 2011)
[*] definita "una sub-compatta" nell'articolo del Wall Street Journal dal titolo 'Boss Sweats Details of Chrysler Revival' del 31 gennaio 2011, richiamato e tradotto nel post http://porcilesilvano.blogspot.com/2011/01/le-marchionnate-hanno-le-gambe-corte.html
Forse è un'espressione in uso negli USA. Personalmente non l'avevo mai sentita prima.
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