Già è una sfida non da poco quella di presentarsi nel ruolo di candidati.
Nella gran parte delle situazioni, equivale a proporsi per la gestione di un’azienda dal bilancio e dalle prospettive fallimentari, assumendosene tutti i rischi, compreso il trovarsi in groppa, da un momento all'altro, le colpe dei predecessori che tali disastrose situazioni hanno prodotto. Se i nuovi eletti che formeranno la maggioranza saranno gli stessi delle legislature precedenti buon per loro (ben gli sta, qualcuno potrebbe rincarare…).
Nick Clegg (vice-primo ministro nonché capo del Partito Liberal Democratico britannico), nel giro di un anno soltanto, è passato dalla figura di eroe al personaggio politico più odiato di tutto il Regno Unito per aver tradito, una dopo l’altra, quasi tutte le sue promesse elettorali:
> http://www.guardian.co.uk/politics/2011/apr/10/nick-clegg-hero-hate-figure
Tutto questo anche o soprattutto a causa dell’aggravarsi della crisi finanziaria ed economica e dei conseguenti pesantissimi tagli al budget sociale e non solo…
Taluni si candidano per una forte dose di incoscienza. Altri per via dei ‘secondi fini’ (ma non secondi per peso e importanza) che intravedono nel fare politica. Alcuni (e sono mosche bianche, specie in questo difficile frangente) lo fanno per spirito di emulazione e senso civico. Questi ultimi hanno avuto e continueranno ad avere vita dura se non impossibile...
Un allerta particolare agli eletti che militeranno nelle file delle opposizioni, appartenenti a liste civiche (quelle non inquinate dai partiti). L’elettorato non fa sconti e non ha nemmeno la pazienza di aspettare troppe legislature per avere un positivo riscontro dal loro ingresso in politica.
Siccome è noto che, per faccende di ‘democrazia’, nei consigli vince e decide sempre chi ha la maggioranza dei voti, le minoranze finiscono per contare sempre poco per non dire niente, comprese quelle che fanno vera opposizione. E poco cambia che le maggioranze siano di destra o di sinistra… In comune hanno spesso la tendenza ad essere del genere 'bulgaro'…
L’elettorato, per parte sua, ci mette poco a fare di tutta l’erba un fascio…
Se si considera poi con quale e quanta ‘dedizione’ e ‘passione’ certe ‘eterne’ maggioranze sappiano coltivarsi l’orto elettorale di loro interesse, il gioco (per loro) è fatto e ne mantengono la conduzione nel tempo…
Se poi non c’è visibilità verso l’esterno dell'attività in seno ai consigli, il problema è ancora più marcato e grave.
Rappresentanti di minoranza, non aspettatevi grossi assembramenti a seguire i lavori delle sedute consiliari: forse qualcuno di più nei primi tempi, ma poi diventa un mortorio, salvo argomenti specifici che bruciano sulla pelle di qualche gruppo di cittadini. La gente, chiusa nelle case e incollata alle TV, saprà poco e niente di quello che direte o contesterete e del perché non riuscirete nei vostri intenti, volti a corrispondere a certe aspettative… Con qualche eccezione, come i lavori dei consigli comunali delle grandi città, spesso trasmessi dalle TV locali. L’informativa via internet non è ancora granché efficace in termini di target/elettorato raggiungibile. E non è poi così facile farglielo sapere per le vie tradizionali. Potreste anche inventarvi di distribuire volantini informativi, bollettini periodici, manifesti e quant’altro, con costi a vostro carico, magari per sentirvi apostrofare che ci vogliono fatti, non parole e scritti…
Provare per credere. L’intento non è certo quello di scoraggiare, ma di allertare su come è stato ridotto il fare politica nel nostro paese e sulle realistiche aspettative possibili.
Salvo le eccezioni, ovviamente. E si spera siano numerose.
Ma, non ultimo per probabilità che si verifichi, salvo stravolgimenti a causa del degenerare della crisi. Gli accadimenti in altri paesi più o meno vicini sono eventi precursori per paesi come il nostro...
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