lunedì 2 luglio 2018

I settecentomila migranti africani intrappolati in Libia (*)


Campi, milizie e motovedette: la rotta dei 700mila migranti «bloccati» in Libia
Libia, i numeri dell'orrore: nei campi 700mila migranti

Sono intrappolati in Libia, con a sud il Sahara (dal quale sono miracolosamente scampati una prima volta risalendolo), a nord il Mar Mediterraneo con i famigerati 'gommoni' della morte.

Se anche i libici fossero i più umani di questo mondo non riuscirebbero a gestire, in modo umano, una tale massa di profughi.
Se a questo si aggiunge che di umano hanno ben poco (quando non si tratta di torturatori, stupratori e delinquenti senza scrupoli), si può comprendere la dimensione della catastrofe in atto...

Molti tra i migranti cosiddetti 'economici', dopo le sofferenze, i pestaggi e le torture patiti nei campi di concentramento libici, tornerebbero al proprio Paese d'origine se potessero, ma non ne hanno più la forza fisica (a causa delle loro disperate condizioni detentive) e i mezzi economici necessari... Una strada che, in ogni caso, porterebbe a morte certa sotto il sole del Sahara, come recentemente accaduto a migliaia di migranti (si parla di 13mila) costretti a vagare fino alla morte nel deserto algerino... 

Il fatto è che quei 700.000 si sono mossi sul tam-tam che li aveva informati di un ponte (umanitario a metà), fatto di un mix di trafficanti senza scrupoli e di 'navi della salvezza' (facenti capo alle varie ONG), verso le coste italiane.

Ora questo ponte, messe al bando le 'navi della salvezza', dichiarata la chiusura dei porti italiani e il venir meno del coordinamento dei salvataggi da parte della Guardia Costiera italiana, si è bruscamente interrotto...

Restano i trafficanti libici che continuano a sovraccaricare di disperati e mettere in mare quelle specie di gommoni destinati a naufragare con il loro carico... Un modo comunque 'pratico ed efficace' per alleggerire il peso di quei 700.000 nei lager sulla terraferma... Un pò come facevano i nazisti nei campi di sterminio mandando gli internati ai forni...

Nel suo insieme, un genocidio che si sta consumando nella quasi totale e generale indifferenza...
A fronte di questa incombente catastrofe umanitaria, qual'è la più pertinente nonché rassicurante esternazione dei nostri 'benpensanti' politici? Che gli sbarchi di migranti sulle coste italiane sono diminuiti dell'85% nell'ultimo anno e che occorre fornire nuove motoveddette alla Libia!

Non è difficile individuare chi ha sulla coscienza (quando una coscienza ce l'ha) e comunque chi ha la responsabilità di tutti i morti in mare e nei campi di detenzione libici da ora in avanti...
Un lungo elenco che non si esaurisce certo in terra di Libia... Ma che si completa salendo di latitudine, fino a comprendere l'intera UE... Con un fu Bel Paese che, per bocca dei suoi facinorosi politici oggi al comando, non fornisce certo valide ragioni per essere sollevato da una tale corresponsabilità...

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(*) Se anche fossero 'soltanto' 300 o 400mila, l'ordine di grandezza non cambierebbe così come le dimensioni della tragedia...

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