martedì 26 novembre 2019

Nodi autostradali di Genova & Savona, la paralisi è servita...


Dopo il crollo del ponte Morandi, il crollo del ponte sulla A6 di due giorni fa, ieri sera la chiusura della A26 nei due sensi...

Una paralisi totale del traffico sul nodo di Genova.
Conseguente riverbero sul nodo di Savona, alle prese con la chiusura della Savona-Torino...
Automobilisti. autotrasportatori, logistica, traffici portuali, export al collasso...

Se l'Italia fosse il Paese che purtroppo non è, tutto questo non sarebbe successo perché i gestori autostradali avrebbero dato corso alle manutenzioni straordinarie nell'ultimo trentennio in modo continuativo e distribuito negli anni anziché incamerare miliardi su miliardi di utili grazie ai salatissimi pedaggi senza quasi niente fare...
Se l'Italia fosse il Paese che purtroppo non è, i cosiddetti gestori, i faccendieri e politici loro complici sarebbero incriminati e costretti in blocco a pagare l'enorme e incalcolabile danno che stanno provocando...
Ma, visto il Paese che è, è molto probabile che la facciano franca...

Aggiornamento del 27 novembre 2019
Il danno & la beffa
Sulle tratte autostradali convergenti sui nodi di Genova e Savona ancora agibili (A7 carreggiata sud, A10 e A12), parzialmente agibili (A7 carreggiata nord, a corsia unica a causa dei viadotti degradati) o rese tali in queste ultime 24 ore (carreggiata unica a doppio senso di marcia sulla A26), decine di Km di code.
Colonne interminabili di automezzi che procedono a passo di lumaca. Autotrasportatori e automobilisti che passano ore ed ore alla guida dei loro mezzi per percorrere quei pochi km che li separano dalla loro destinazione o per superare un nodo quasi-scorsoio, costretti a pagare il pedaggio quando andrebbero risarciti per il danno che subiscono... Un Paese che funziona... alla rovescia...

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