giovedì 12 novembre 2009

Luce, gas, telefono: come ti cambio il gestore

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Succede a migliaia di utenti, ultimamente: basta una parola di troppo, detta al telefono, che l’ignaro cittadino, senza nulla aver deciso né tanto meno sottoscritto, si ritrova ad aver disdetto il contratto con il vecchio gestore e ad averne stipulato uno nuovo con un altro gestore, in un sol colpo.
Tutti i gestori si sono velocemente adeguati all’allegro e sbrigativo approccio ammesso dalle norme sulla concorrenza, fin troppo permissive, almeno per quest'aspetto. Talmente permissive, che al cittadino viene troppo spesso fatto fare quello che non ha nemmeno intenzione né pensato di fare. Nient'affatto allegro, almeno per lui.
E’ la giungla dei servizi, forse meglio dire dei disservizi.
Schiere di venditori, pagati in base ai nuovi contratti che riescono a stipulare non importa con quali sotterfugi, battono a tappeto le piazze, le vie, i condomìni d’Italia, per conto di questo o quel gestore.. Solo un “Non m’interessa” detto con determinazione li ferma, altrimenti hanno buona probabilità di spuntarla, a modo loro. Pensiamo per un attimo a quello che può capitare alle persone colte impreparate o distratte, specie a quelle di una certa età...
Tutti, utenti e venditori, macinati nel perverso ingranaggio. I gestori a contendersi le lacere membra...
C'è poi il rovescio della medaglia: se uno decide di cambiare gestore perchè insoddisfatto o semplicemente di interloquire con lo stesso per farsi le sacrosante ragioni, metta in conto di sudare sette camicie o, peggio, di fare la fine del cane che si morde la coda...
Se così si manifesta la tanto sospirata concorrenza che dovrebbe mettere in buona luce i gestori più onesti e favorire economicamente gli utenti, siamo su una gran brutta china.
Non credo di essere fuori tema: anche questi accadimenti sono un segno della crisi che dilaga…
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