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Il sasso è lanciato nella palude delle pensioni e, apparentemente, lascia il tempo che trova…
Ma altri ne seguiranno in un reality a puntate…
Una questione rilevante potrebbe essere quella di non irritare e “impoverire” quelli della casta e i boiardi in pensione o prossimi ad esserlo…
Io un’idea l’avrei: introdurre un criterio di taglio inversamente proporzionale all’entità del vitalizio: una piccola aliquota di taglio per le grosse pensioni e una grossa aliquota per le piccole pensioni. La via del risanamento del debito pubblico sarebbe tracciata, con un minimale sacrificio per i pensionati “di rispetto”.
Nessuno pensi al criterio opposto: è risaputo, le pensioni importanti sono una piccola percentuale del totale, per cui il criterio non inciderebbe in modo significativo sul risanamento del debito…
E il buon esempio? Scordiamoci anche questo: i buoni esempi dall’alto non sono di moda, forse non lo sono mai stati…
Ma altri ne seguiranno in un reality a puntate…
Una questione rilevante potrebbe essere quella di non irritare e “impoverire” quelli della casta e i boiardi in pensione o prossimi ad esserlo…
Io un’idea l’avrei: introdurre un criterio di taglio inversamente proporzionale all’entità del vitalizio: una piccola aliquota di taglio per le grosse pensioni e una grossa aliquota per le piccole pensioni. La via del risanamento del debito pubblico sarebbe tracciata, con un minimale sacrificio per i pensionati “di rispetto”.
Nessuno pensi al criterio opposto: è risaputo, le pensioni importanti sono una piccola percentuale del totale, per cui il criterio non inciderebbe in modo significativo sul risanamento del debito…
E il buon esempio? Scordiamoci anche questo: i buoni esempi dall’alto non sono di moda, forse non lo sono mai stati…
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