sabato 23 gennaio 2010

“Fuori le mafie dalla Val Susa”

.
E’ stato questo il grido delle migliaia di manifestanti di oggi, sabato 23 gennaio 2010, a Susa.
E’ lo stesso grido di quei milioni di italiani che non ne possono più della delinquenza istituzionale legalizzata: fuori le mafie dai posti di governo, dalle regioni, dai comuni, da tutte le istituzioni e dal mondo del lavoro…
Ma è un grido che, per ora, parrebbe non produrre effetto. Forse perchè i tempi non sono maturi…
Uno dei pochi partigiani ancora in vita, qui da me in paese, classe 1925, che conserva ancora la lucidità mentale di un giovane, dice che l’unico rimedio è una nuova Liberazione… e, tra i politici e uomini al potere, nazionali e locali, ne salverebbe ben pochi, senza distinzione di colore…
Ma a certi eventi storici non si comanda. Possono però arrivare senza preavviso, specie se viene fatto di tutto per provocarli...

.."Che l'inse?" ("Devo cominciare io?") aveva urlato Giovanni Battista Perasso, detto Balilla, scagliando la prima pietra e scatenando l'inarrestabile rivolta dei genovesi contro le angherie degli occupanti e oppressori... .. http://www.ilcaffaro.com/balilla.php
Siccome convivono sempre due verità storiche, quella ufficiale, filtrata e addolcita, e quella ufficiosa, più cruda e inclemente, è pressoché certo che il Balilla non fosse uno stinco di cittadino modello diventato eroe, così come descritto, ma fosse piuttosto un "ragazzo di strada", con tutte le caratteristiche necessarie per sopravvivere nei carruggi genovesi dell'epoca, anche "stronzo", come si direbbe oggi, a giudicare da quanto si legge su Wikipedia a proposito del precedente soprannome (Mangiamerda) che gli avavano appioppato quelli del suo ambiente: http://it.wikipedia.org/wiki/Giovan_Battista_Perasso.
(Per il significato di quell'imbarazzante soprannome aiuta il libro-dizionario del genovese M. Dolcino "E parolle do gatto", in parte ripreso anche online http://www.upupa.net/genova/parolle.html)
Di tutta la vicenda resta certa la sostanza dell'evento, sintetizzata in un rapporto militare dell'epoca: «La prima mano onde il grande incendio si accese, fu quella di un picciol ragazzo, quel dié di piglio ad un sasso e lanciollo contro un ufficiale tedesco».
Balilla ha il suo monumento nel quartiere di Portoria, a Genova, ed è citato nell'inno di Mameli, tanto caro a molti (falsi) "patrioti" al potere, oggi come ieri...
(Balilla, nella storia del Ventennio, erano anche i ragazzi dagli 8 ai 14 anni inquadrati nell'omonima Opera Nazionale voluta da Mussolini...)
"Brigata Balilla" fu una Formazione Partigiana appartenente alla Divisione Cichero, distintasi nei combattimenti contro i nazi-fascisti, tra il '43 e il '45 nell'entroterra di Genova, culminati il 14 aprile 1945 con la morte del suo vice-comandante Luciano Zamperini (classe 1923) e di Ezio Faggioni sulla Sella (crinale tra i Comuni di Montoggio, S. Olcese e Serra Riccò), recita una stele in memoria sull'omonima chiesetta...
(Chiesetta della Sella, tetto a due falde: la pioggia che cade sulla falda ovest finisce nel Mar Ligure, quella che cade sulla falda est finisce nell'Adriatico, attraverso lo Scrivia e il Po)
.
... Anche perché, con una crisi economica senza precedenti, provocata e lasciata dilagare, non mancheranno certo gli inneschi...
.
Preoccupante, perché è assai probabile che mali estremi produrranno rimedi estremi e incontrollati, come la storia, anche recente, insegna...
.

Nessun commento: