sabato 2 gennaio 2010

Mattia muore sul fronte del porto

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Porto di Genova Voltri.
Non sono solo i portuali (e i camionisti) a perdere la vita lavorando nei porti.
Mattia Malatesta è uno studente di 18 anni che, come molti della sua età, si guadagna qualcosa portando pizze con il motorino. La sera del 30 dicembre, fatta una consegna nell’area del porto di Voltri, sulla strada del ritorno, salta su una buca profonda 14 cm occultata da un lago l’acqua, urta violentemente un new jersey e muore…
Mattia percorreva la strada che collega l’area del Voltri Terminal Europa alla delegazione cittadina. E' una strada importante, appartiene al demanio marittimo ed è in carico all’Autorità portuale, ma, a vederla, pare terra di nessuno. La carreggiata non è delimitata, non esistono cunette laterali né caditoie per il drenaggio dell’acqua. Quando piove, diventa un lago pressoché continuo, di acqua sudicia. Eppure il mare è lì, a pochi passi. Ai lati è costellata di buche che, riempiendosi di fanghiglia e con il buio, non si vedono più. Niente illuminazione pubblica, solo i fari dei mezzi che s'incrociano: fasci di luce che, riflettendosi sulle superfici allagate, abbagliano. Oltre le buche, gli spigoli vivi dei new jersey in cemento, doppiamente pericolosi perchè bassi e discontinui, messi lì non certo pensando all'incolumità e alla sicurezza di chi la percorre...
Dalle testimonianze, risulta che Mattia abbia cercato di evitare il getto d’acqua prodotto da un’auto che viaggiava in senso opposto, accostando alla sua destra...
Questo è il Porto di Genova Voltri, dove contano i TEU movimentati, dove la frenesia delle operazioni di carico e scarico si tocca con mano, dove transita l’export e l’import da cui dipende la ripresa economica, non importa a quali condizioni per chi ci lavora o, come Mattia, deve transitare una sera di pioggia per consegnare una pizza.
Una vita che vale 100 di quelle che, tutte le sere, i telegiornali ci impongono fino alla nausea…
Stasera ho visto e sentito i suoi genitori nel servizio di un telegiornale: una disperazione e uno strazio che mi hanno duramente colpito.
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Aggiornamento del 29 gennaio 2010
L'area dell'incidente è visibile anche grazie alle rilevazioni sul campo di Google Maps Italia (cliccare sul link seguente e attendere la ricerca dell'immagine):
Al posto dei new jersey vi erano delle transenne metalliche ma la carreggiata stradale è sempre quella...
Si notano i pali dell'illuminazione: ne andrebbe accertato il funzionamento fino alla sera dell'incidente e, comunque, la sua efficacia in quel contesto...
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Aggiornamento del 10 aprile 2010
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Il Secolo XIX dell’8 aprile u.s. aggiorna sull’inchiesta giudiziaria con due articoli a firma del giornalista Graziano Cetara, il primo dal titolo «Mattia morì per la strada fatta male» (in relazione alla perizia del consulente del magistrato, prof. ing. Michele Troilo).
Un articolo un po’ così, a partire dal titolo stesso: strada fatta male? D'accordo ma, quel che è ancor più certo e verificabile, tenuta peggio…
Anche qualche passo dell'articolo appare un po’ così:
● «Il manto stradale era sì in stato di cattiva manutenzione ma, indipendentemente da questo, era stato realizzato con modalità che non paiono potersi definire “a regola d’arte”»
[Commento: la questione centrale è la mancata manutenzione, ordinaria e straordinaria, inclusi gli interventi per rimediare alle iniziali carenze costruttive, il resto lo hanno fatto i new jersey, posizionati come lo sono tuttora…]
● «Mancava il sottofondo e non c’erano opere di regimentazione delle acque piovane»
[Commento: quello che mancava la sera dell’incidente mortale, manca tuttora…]
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Il secondo articolo riporta l’intervista al padre di Mattia, Rinaldo Malatesta e, quasi in conclusione, vi si legge:
- giornalista: «L’Autorità portuale, pur difendendosi, ha fatto sapere che non vi lascerà soli»
[Commento: anche questa pare una battuta un po’ così…]
- Rinaldo Malatesta: «Io non posso prendermela con il presidente Merlo. Lui è troppo in alto per poter sapere cosa accade su una stradina di accesso al porto così»
[Commento: più che una stradina è una stradaccia e comunque di primaria importanza, visto che è una delle due uniche vie di accesso al porto di Voltri…
Troppo clemente poi, il Sig. Rinaldo, nei confronti del presidente Merlo. Se questi facesse meno interviste e impegnasse un po’ del suo tempo a girare negli ambiti di competenza dell’Autorità della quale è capo, almeno le buche e i laghi di bratta e acqua, visto che non risulta sia cieco, li vedrebbe anche lui…]
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Giugno ÷ luglio 2010
Eseguiti lavori di bonifica e manutenzione straordinaria del percorso stradale, con esclusione dell'area dell'incidente, circoscritta e delimitata, che si desume essere ancora sotto sequestro giudiziario.
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15 febbraio 2011
Non più buche nell'asfalto, ma i laghi d'acqua, in caso di pioggia, si formano come in passato...
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