domenica 29 gennaio 2012

Autorità & Verità


"A Cafarnao, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che aveva autorità e non come gli scribi..."
(Dal Vangelo secondo Marco, 1, 21-28; domenica 4^ del tempo ordinario) (*)
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"La parola autorità deriva dal latino auctor che a sua volta deriva dal verbo augere. Augere significa aumentare, far crescere, e dunque auctor è colui che sostiene una cosa, che la sorregge nel suo sviluppo..."
http://www.totustuustools.net/pvalori/Autorita.html
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"Spesso il termine autorità è usato come sinonimo di potere, ma in realtà i due termini hanno significati diversi. Il 'potere' si riferisce all'abilità nel raggiungere determinati scopi mentre il concetto di 'autorità' comprende la legittimazione, la giustificazione ed il diritto di esercitare quel potere..."
Autoritarismo, poi, è una degenerazione ben lontana dal concetto di autorità...
http://it.wikipedia.org/wiki/Autorit%C3%A0
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Il parroco, nell'omelia (messa di oggi), mette in risalto il vincolo tra autorità e verità: l'autorità si riconosce solo in chi diffonde la verità, con la parola e con l'esempio pratico. E questo principio, dice, non vale solo con riferimento a Gesù nel contesto della sinagoga di Cafarnao, ma vale sempre, in qualunque contesto. Quindi anche nella società attuale...
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Un tanto sintetico quanto significativo concetto di verità (in senso laico, s'intende) viene da Wikipedia:
"Con il termine verità si indicano una varietà di significati, che esprimono un senso di accordo con la realtà, e sono in genere collegati con il concetto di onestà, di buona fede e di sincerità".
http://it.wikipedia.org/wiki/Verit%C3%A0
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Tutto converge...
L'autorità è negata agli scribi.
A quelli di allora (**) come a quelli di oggi, di cui è saturo il mondo della politica e del malaffare...
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(*)  Il testo evangelico prosegue:
"... Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: «Che c'entri tu con noi, Gesù Nazzareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio». E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo». E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!».
E la sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea."
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(**) All’epoca di Gesù, gli scribi si distinguevano quali insegnanti della Legge, ma non riconoscevano i veri problemi e bisogni del popolo. Come i farisei, gli scribi davano più importanza a regolamenti cavillosi e tradizioni che a misericordia, giustizia e fedeltà. Rendevano opprimente la Legge. (Matteo 23:2-4, 23, 24; Luca 11:45, 46). Il loro insegnamento non era così efficace come avrebbe potuto essere, perché assumevano un atteggiamento di superiorità nei confronti della gente comune e non davano essi stessi l’esempio. — Cfr. Matteo 23:3, 6, 7; Giovanni 7:48, 49.
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090803131232AA3EzOq

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