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Questo recupero delle borse non anticipa affatto una nuova fase di sviluppo economico, la quale non è nelle previsioni, vista la brutta piega presa dall’economia reale… In passato succedeva così, oggi è tutto falsato dai grandi manipolatori dei mercati…
Le borse sono salite perché le enormi iniezioni di liquidità della Federal Riserve e delle altre banche centrali a favore delle grandi istituzioni finanziarie per scongiurarne il collasso, sono state impropriamente sfruttate anche per innescare e mantenere artificiosamente il recupero corsi azionari, oltre che per riprendere alla grande le operazioni di tipo speculativo (una piccola percentuale, anche questo va detto, anche per mantenere gli emolumenti dei loro “grandi” manager).
Proprio la rivalutazione delle azioni di quelle grandi banche e finanziarie non corrisponde affatto ad un migliore stato di salute di quegli istituti che, un anno fa, erano arrivati sulla soglia del tracollo, anzi, a giudizio di molti, erano già falliti. Niente di buono si legge, ad esempio, sulla bomba inesplosa dei titoli tossici in portafoglio, rimasta tale…Tutto pare semplicemente rinviato nel tempo nonostante qualche trimestrale positiva, con ritorno agli utili originati dalla ripresa attività speculativa…
Certi deficit pubblici sono diventati di entità talmente mastodontica da far dubitare sulla tenuta della relativa cartamoneta, supersvalutata nella sostanza, ammesso che di sostanza si tratti e si possa parlare. Se alla cartamoneta, e a certa in particolare, è attribuito ancora un valore e significato negli scambi è perché tutto è gestito dall’alto delle regie finanziarie, non certo dalle leggi che normalmente dovrebbero autoregolare i liberi mercati… Un castello di carte-monete, insomma… Per non parlare sempre degli USA, ecco quel che accade nel Regno Unito:
Le borse sono salite perché le enormi iniezioni di liquidità della Federal Riserve e delle altre banche centrali a favore delle grandi istituzioni finanziarie per scongiurarne il collasso, sono state impropriamente sfruttate anche per innescare e mantenere artificiosamente il recupero corsi azionari, oltre che per riprendere alla grande le operazioni di tipo speculativo (una piccola percentuale, anche questo va detto, anche per mantenere gli emolumenti dei loro “grandi” manager).
Proprio la rivalutazione delle azioni di quelle grandi banche e finanziarie non corrisponde affatto ad un migliore stato di salute di quegli istituti che, un anno fa, erano arrivati sulla soglia del tracollo, anzi, a giudizio di molti, erano già falliti. Niente di buono si legge, ad esempio, sulla bomba inesplosa dei titoli tossici in portafoglio, rimasta tale…Tutto pare semplicemente rinviato nel tempo nonostante qualche trimestrale positiva, con ritorno agli utili originati dalla ripresa attività speculativa…
Certi deficit pubblici sono diventati di entità talmente mastodontica da far dubitare sulla tenuta della relativa cartamoneta, supersvalutata nella sostanza, ammesso che di sostanza si tratti e si possa parlare. Se alla cartamoneta, e a certa in particolare, è attribuito ancora un valore e significato negli scambi è perché tutto è gestito dall’alto delle regie finanziarie, non certo dalle leggi che normalmente dovrebbero autoregolare i liberi mercati… Un castello di carte-monete, insomma… Per non parlare sempre degli USA, ecco quel che accade nel Regno Unito:
http://www.reuters.com/article/ukPoundRpt/idUSLI29914520090918
I grandi manipolatori non hanno fatto niente di importante per invertire le sorti dell’economia reale. Forse poco avrebbero potuto fare, se anche avessero voluto, visto il punto di non ritorno da troppo tempo superato. Quindi l’economia reale segue il suo corso, incontrastata.
I grandi manipolatori non hanno fatto niente di importante per invertire le sorti dell’economia reale. Forse poco avrebbero potuto fare, se anche avessero voluto, visto il punto di non ritorno da troppo tempo superato. Quindi l’economia reale segue il suo corso, incontrastata.
A questo riguardo penso sia giusto riconoscere agli analisti di Europe 2020 la correttezza di certe loro previsioni alle quali mi ero riferito nei 2 post del 18 maggio ("Chômage/Unemployment/Disoccupazione") e 19 giugno (Europe 2020 - GlobalEurope Anticipation Bulletin N° 36 - June 16, 2009) scorsi.
Queste mie odierne considerazioni sono anche abbastanza in linea con il Bollettino N° 37 di LEAP/EUROPE 2020, appena diffuso, nel quale si riscontrano sostanziali riconferme delle previsioni da loro già fatte nei precedenti bollettini.
Mi sono posto due semplici domande:
1) Per quanto tempo ancora saranno, i soliti maghi della finanza, in grado di controllare e manipolare i mercati?
2) Quando (e se) ne perderanno il controllo, che cosa succederà?
Difficile per me, ma forse un po’ per tutti, rispondere. Solo la loro ossessiva e nevrotica smània di ripetere in continuazione che la recessione è finita, appare sintomatica di una situazione che non solo non si sentono capaci e sicuri di governare appieno ma che potrebbe fuggire loro di mano completamente e definitivamente, forse anche in tempi ravvicinati…
Questi sono per me i pochi essenziali dati di input da elaborare per le previsioni e per qualche drastica scelta la quale, come sempre, si presenta difficile.
Quando, a gennaio di quest’anno, avevo impostato qualche ragionamento [post del 18 gennaio “Qualche idea (un po’ troppo) ragionata”] sui Paesi e relative valute a minor rischio, i fatti, ad oggi, non mi hanno dato torto… Ma oggi mi sembra tutto più complicato. Anche il Bollettino N° 37, come detto, non dà particolari nuovi spunti. Non perdo poi l’occasione per dire che il “sano ragionamento” non si addice alla finanza, meno che mai a quella degenere di questi tempi: non funziona per chi vuole “far soldi”. I guadagni li hanno fatti gli speculatori, grandi e piccoli, che, in quest’ultimo periodo, hanno “assecondato” il mercato.
Queste mie odierne considerazioni sono anche abbastanza in linea con il Bollettino N° 37 di LEAP/EUROPE 2020, appena diffuso, nel quale si riscontrano sostanziali riconferme delle previsioni da loro già fatte nei precedenti bollettini.
Mi sono posto due semplici domande:
1) Per quanto tempo ancora saranno, i soliti maghi della finanza, in grado di controllare e manipolare i mercati?
2) Quando (e se) ne perderanno il controllo, che cosa succederà?
Difficile per me, ma forse un po’ per tutti, rispondere. Solo la loro ossessiva e nevrotica smània di ripetere in continuazione che la recessione è finita, appare sintomatica di una situazione che non solo non si sentono capaci e sicuri di governare appieno ma che potrebbe fuggire loro di mano completamente e definitivamente, forse anche in tempi ravvicinati…
Questi sono per me i pochi essenziali dati di input da elaborare per le previsioni e per qualche drastica scelta la quale, come sempre, si presenta difficile.
Quando, a gennaio di quest’anno, avevo impostato qualche ragionamento [post del 18 gennaio “Qualche idea (un po’ troppo) ragionata”] sui Paesi e relative valute a minor rischio, i fatti, ad oggi, non mi hanno dato torto… Ma oggi mi sembra tutto più complicato. Anche il Bollettino N° 37, come detto, non dà particolari nuovi spunti. Non perdo poi l’occasione per dire che il “sano ragionamento” non si addice alla finanza, meno che mai a quella degenere di questi tempi: non funziona per chi vuole “far soldi”. I guadagni li hanno fatti gli speculatori, grandi e piccoli, che, in quest’ultimo periodo, hanno “assecondato” il mercato.
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