Ce ne siamo già accorti: la crisi porta con sé un sacco di guai, eclatanti o striscianti, che arrivano senza andarli a cercare:
> perdita di posti di lavoro e disoccupazione per molti;> chiusure e bancarotte di imprese grandi e piccole, spesso drammatiche anche per le sorti degli stessi imprenditori;
> stipendi e pensioni da fame o quasi e che, non bastasse, volgono al peggio;
> furti, ad opera di delinquenti matricolati ma anche di disperati finiti ai margini della società, in forte crescita;
> soggetti che non adempiono più agli impegni assunti (in buona sostanza non pagano più i corrispettivi dovuti in base ai più svariati contratti, compresi i canoni di locazione);
> bollette e tariffe sempre più salate, quelle sì, puntuali e implacabili;
> aumenti continui dei carburanti, marcatori della progressiva perdita di valore della carta-moneta;
> bollette e tariffe sempre più salate, quelle sì, puntuali e implacabili;
> aumenti continui dei carburanti, marcatori della progressiva perdita di valore della carta-moneta;
> complicazioni un pò dappertutto e in tutti i sensi...
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In questa crisi dilagante, non cacciarsi nei guai con le proprie mani diventa un imperativo.
Quelli che, noncuranti delle conseguenze, i guai se li vanno a cercare, diventeranno, presto o tardi, un peso per gli altri...
Cosa può voler dire non cacciarsi nei guai? Almeno mettere in atto questi princìpi:
> non fare il passo più lungo della propria gamba (qui non mi riferisco a chi ha perso lavoro e reddito, nel qual caso suonerebbe beffardo);
> non buttarsi negli avventati quanto superflui acquisti a credito, pensare piuttosto all'essenziale e comunque in proporzione al reddito disponibile;
> massima cautela nel contrarre mutui (Case & Mutui: problemi a non finire..., post del 27 feb 2010);
> pensare al futuro e alla possibilità, anzi alla quasi certezza, che tutto si complicherà.
E' un pò quello che dovrebbero suggerire quelli delle Malebolge... al potere ma che, in perfetta mala fede, si guardano dal fare...
Non è detto che la regola di non cercar guai sia risolutiva ma, se applicata, potrebbe rendere meno doloroso e pesante il lungo guado, attraverso la palude della crisi.
Perché lo scivolamento delle classi sociali medie (le più depredabili) verso livelli sempre più bassi, in avvicinamento alle classi più disagiate, è un dato di fatto (*).
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Certo si prospettano tensioni economiche e sociali preoccupanti, in un contesto sempre più turbolento, ove le leggi e le regole della democrazia saranno sempre più scalzate dalla "legge del più forte e arrogante" altrimenti nota come "legge della giungla".
Sarà sempre più duro e penalizzante, per chi cercherà di mantenersi nei limiti della legalità, difendersi dai soprusi dei "fuorilegge". Già, "fuorilegge", giusto come nel Far West o, senza fare tanta strada, come in troppe contrade ormai fuori controllo nel Belpaese.
E non si aspetti grande aiuto dalle istituzioni: tra quelle che, ormai da decenni, diffondono il peggiore esempio e tracciano la strada del degrado morale e quelle che, già oggi, sono avviate alla bancarotta o alla paralisi, c'è ben poco di buono da aspettarsi...
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(*) Le classi medie, quelle che sono fatte giornalmente viaggiare su lerce tradotte regionali, stipate peggio degli animali sui carri bestiame... Ma non è il caso di divagare...
Ecco quello che scrivevano gli analisti di Europe 2020 già nel bollettino n° 31 del 15 gennaio 2009:
Le pouvoir d'achat des classes moyennes
Sur toute la planète, le pouvoir d'achat des classes moyennes va également baisser fortement... En la matière, le discours optimiste des dirigeants peut s'avérer un piège mortel pour les ménages car il ne les incite pas à anticiper les évolutions negatives et donc à réduire à temps leurs dépenses pour éviter d'être pris dans l'engrenage du surendettement qui survient très vite dès que le chômage frappe (surtout quand la protection sociale est faible).
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