sabato 8 maggio 2010

Scajola, Bertolaso & Co.

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Bisognerebbe essere psicologi per capire che cosa spinge certi personaggi a proclamare pubblicamente (anche convocando conferenze stampa) la loro personale integrità morale secondo certi copioni che vagamente ricordano talune novelle del Decamerone:
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> Il ministro Scajola ricorda Chichibio cuoco della novella Chichibio e la gru, reperibile anche in rete: http://skuola.tiscali.it/appunti-italiano/boccaccio/decameron/chichibio-e-la-gru.html (vale la pena di rileggerla dal vivo, per come scrive il Boccaccio: un pò di buonumore, in questo pesante clima di crisi, lo trasmette di certo);
> Bertolaso ne riporta alla mente diverse, forse più quelle di intonazione erotica...
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Ma le esternazioni di entrambi, rispetto alle novelle del Boccaccio, hanno dell'inedito, non foss'altro che per l'aspetto della gravità dei fatti sottesi, in relazione ai ruoli di entrambi...
Scajola afferma di non essersi accorto che qualcuno ha pagato 900.000 Euro allo posto suo...
Bertolaso afferma che lui e Bill Clinton hanno un problema che si chiama Monica (il quale Bill aveva ammesso di aver fatto fare sesso orale alla sua stagista)...
Sicuramente il Boccaccio avrebbe attinto dal racconto di entrambi per scrivere altre novelle ad hoc...
Currado fu sorpreso e divertito della risposta del suo cuoco Chichibio al punto da graziarlo per la coscia mancante.
Ma 900.000 Euro non sono una coscia di pollo... Né la responsabilità e l'integrità morale che dovrebbe avere un ministro possono essere calpestate e svendute dall'interessato per qualsivoglia vantaggio personale...
Qui la chiave burlesca deve cedere il passo proprio alla inammissibile gravità di certe malversazioni che, portroppo, non possono finire con una risata liberatoria come quella di Currado Gianfigliazzi nella novella di Chichibio e la gru...
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Per tornare alla domanda iniziale, io (che psicologo non sono) sono indotto a pensare sia l'effetto della caduta dall'alto che induce allo sproloquio e alla farneticazione questi personaggi, quando messi alle strette... Il che equivale a dire di tutto e di più, anche a costo di contraddirsi e tirarsi la zappa sui piedi. Ma, attenzione: mai ammettere esplicitamente e direttamente l'evidenza, la colpa e il dolo...
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Post precedente sul tema: Malebolge...
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Aggiornamento del 12 maggio 2010
Scajola, la sceneggiata e la farsa continuano: oggi 'parla' attraverso un comunicato del suo avvocato il quale, costretto a fare l'azzecca-garbugli forse suo malgrado, afferma:
"Alla luce di tali notizie (quelle dei 900.000 €, ndr), che si dimostreranno non conformi al vero, non riesco obiettivamente a comprendere come la Procura di Perugia possa valutare di sentire l'Onorevole Scajola in una veste che parebbe oramai solo formalmente, ma non già sostanzialmente, quella di persona informata sui fatti... Questa situazione non è corretta su un piano tecnico processuale e rischia di far sì che la richiesta audizione avvenga senza il rispetto delle garanzie difensive normativamente previste".
Il suo avvocato si dice inoltre convinto che la procura perugina non sia competente a indagare e che a farlo debba essere "eventualmente" il tribunale dei ministri.
Eccolo il colpo di zappa sui piedi: da testimone a indagato, per sua 'libera scelta' e decisione!
Indagato passi, ma solo al cospetto del Cavaliere, in veste di giudice della suprema corte dei ministri!
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