domenica 20 marzo 2011

Guerra di Libia 2011: da crisi nasce crisi...

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Dalla dilagante crisi finanziaria ed economica globale alle rivolte per il pane e contro le tirannie nei Paesi del Nord Africa e Vicino Oriente. Anche per le tirannie c'è un limite di sopportazione: spesso coincide con i momenti di penuria alimentare...
Dal disastro del sisma (crisi 'capostipite' e scatenante) allo tsunami e alla catastrofe nucleare, quest'ultima sempre incombente, sul Giappone e non solo... (*)
Per finire alla guerra sotto casa, altro grave evento di crisi.
Così, nel 150° anniversario dell'unità d'Italia e nel 100° anniversario dell'inizio della 1^ Campagna di Libia , il via alla guerra contro Gheddafi. Beninteso, guerra che appare come una conseguenza del comportamento di un folle dittatore. Guarda caso, però, il rais era tale da anni ma, in passato, era mancato l'innesco, solo oggi originato dalla crisi interna e dai massacri degli insorti. Guerra giusta e per la pace, quindi, si sente dire. Qualcuno dice che è una 'non guerra', solo bombardamenti mirati, di chirurgica precisione... Già sentito dire... O, più propriamente, déjà vu...
"Italiani traditori, la pagherete" reagisce e fa loro eco il Colonnello. E non ha tutti i torti: fra trattati di amicizia, baciamano e finanziamenti occulti a chi ha bussato alla sua porta per la questua, ne ha ben donde... Staremo a vedere...

Qualcuno potrebbe affermare che crisi scaccia crisi... Ma non è proprio così. Forse solo l'ultima fa un po' passare di mente le precedenti, complici anche i media. Pensiamo solo ai reattori di Fukushima: quelli procedono nella fusione secondo una legge fisica della quale gli addetti ai lavori hanno perso il controllo, e non aiuta fare come gli struzzi o focalizzarsi sui nuovi scenari di guerra nel Mediterraneo perché là sugli impianti, d'incanto, tutto evolva per il meglio.
Per quantificare l'effetto cumulativo di tutte queste crisi, comunque si girino e rigirino, c'è il ragionato timore che prevalga il principio della sovrapposizione.

Solo pochi mesi fa le cose, a livello globale, già andavano malissimo, a causa della crisi finanziaria ed economica. E il trend non era certo per un miglioramento...
Qualche volenteroso provi, con il principio della sovrapposizione, ad aggiungere gli effetti delle 'nuove' crisi sopra menzionate (con le grosse incognite del nucleare di Fukushima e della guerra di Libia) e magari di qualche altra qui omessa. Anche con un semplice ragionamento, di prima approssimazione e taglio qualitativo, ne salterà fuori la dimensione complessiva, sommatoria di tutte le componenti... Ma dire sommatoria è riduttivo, perché non si tiene conto dell'effetto interattivo ed amplificante dell'una sull'altra...
Impossibile non pensare, tra un aggravamento e l'altro, alla crisi degli sbarchi, alle dimensioni di oggi e a quelle di domani...
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(*) Gli Analisti di Europe 2020, nel Bollettino n° 53 del 16 marzo u.s. [http://www.leap2020.eu/GEAB-N-53-est-disponible-Crise-systemique-globale-Deuxieme-semestre-2011-Preparez-vous-a-l-implosion-du-marche-des-Bons_a6074.html], esaminano e descrivono i pesantissimi effetti attesi su scala globale a seguito dei catastrofici eventi scatenatisi in Giappone. Effetti che si paleseranno anche in crescenti e preoccupanti difficoltà di approvvigionamento energetico globale con pressioni in aumento sui prezzi del petrolio, il tutto ben oltre ogni livello prevedibile fino a 10 giorni fa, complici anche le dilaganti tensioni e rivoluzioni popolari nei paesi arabi produttori...
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