sabato 18 luglio 2015

Voluntary Disclosure: assalto all'ultima diligenza...

(E non certo da parte dello sceriffo e dei suoi uomini...)

A partire dalle stesse banche svizzere, le quali esigono cifre assurde per ottenere la disponibilità della documentazione necessaria ad istruire la pratica fiscale in Italia, documentazione che dovrebbe essere fornita, se non proprio a titolo gratuito, a fronte di corrispettivi ben più ragionevoli.

Settemila Euro sono stati chiesti a quei cittadini che avevano ispirato il post...
Lettera ad una primaria banca svizzera...
Un'offerta del genere 'take it or leave it', vale a dire del 'prendere o lasciare' ...
Un salasso che, riferito ad un piccolo capitale, rappresenta una vera e propria rapina, anche perché quello che effettivamente serve ai fini della pratica è qualcosa di minimale (*)...

Considerato l'accordo fiscale bilaterale italo-elvetico, quest'aspetto non è stato oggetto di trattazione e regolazione nel contesto della nuova normativa tra i due Paesi? E' stato lasciato al libero arbitrio delle banche?
Lasciando perdere quella italiana, dov'è finita la proverbiale precisione (e correttezza) svizzera?
Sono di questa sorta i 'presupposti' che dovrebbero far decollare in Italia la tanto conclamata Voluntary Disclosure?

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(*) Infatti occorre semplicemente disporre di formale attestazione bancaria contenente:
  • saldi di fine anno, dal 2009 al 2014;
  • elenco eventuali movimenti effettuati su conti e su titoli (compra-vendita) nei suddetti anni;
  • certificazione utili, perdite e oneri per ognuno dei suddetti anni.
il che non appare poi così problematico né complesso al punto da giustificare certo esoso e rigido atteggiamento tenuto dalle banche elvetiche (non tutte si spera ancora), dal tenore estorsivo e ricattatorio.

Aggiornamento del 27 luglio 2015
A fronte di una tale condotta, tutt'altro che corretta, si ravvisano le condizioni per una richiesta d'intervento dell'Ombudsman delle Banche Svizzere...
http://www.bankingombudsman.ch/it/
http://www.bankingombudsman.ch/wp-content/uploads/2015/07/Ombudsman-delle-banche-svizzere-_Opuscolo.pdf,
non prima, però, di aver inoltrato un formale reclamo alla direzione della banca cui abbia fatto seguito una inconciliante risposta scritta da parte della stessa.
Senza escludere altri possibili approcci e percorsi, comunque volti al ridimensionamento di certe assurde pretese, così come il possibile (e auspicabile) intervento di organi di ordine superiore...
E, in merito alle implicazioni sulla Voluntary Disclosure e relativi terminicome regolarsi?, qualcuno si chiederà...

Aggiornamento del 28 luglio 2015
Non propriamente conciliante, semmai inquisitorio, l'approccio dell'Agenzia delle Entrate nei confronti dei primi soggetti (e relativi studi di consulenza tributaria coinvolti) che hanno già presentato esaustiva istanza di 'collaborazione volontaria', corre voce... A chi ne abbia la possibilità, l'onere di verificare la veridicità e la fondatezza di questa voce... Ma se, nei confronti dei più solleciti all'iniziativa, così fosse, qualcuno si stupirebbe? Sarebbe piuttosto un déjà vu, caratteristico del (in questo caso non tanto Fu) Bel Paese... Un Paese ove buona volontà e zelo, di regola, non premiano...

Aggiornamento del 03 febbraio 2017
Per chi fosse interessato al seguito della vicenda... Voluntary Disclosure versione Credit Suisse...

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